Sezioni
Edizioni locali
07/12/2024 ore 14.11
Cultura

Il monaco che vinse l’Apocalisse, al cinema il film su Gioacchino da Fiore che ha avuto la Calabria come set

Le grotte di Zungri e la Sila alcune delle suggestive location che nel 2022 hanno ospitato le riprese della pellicola ora in sala. Tanti i riconoscimenti anche a livello internazionale

di Francesca Giofrè

È al cinema “Il monaco che vinse l’Apocalisse”, il film diretto da Jordan River e girato in diversi luoghi della Calabria. Al centro della pellicola, ambientata nel 1202, le vicende di Gioacchino da Fiore e le visioni dell'apocalisse da lui descritte.

Produzione di Delta Star Pictures, le riprese risalgono al 2022, da giugno a dicembre. Hanno coinvolto diverse regioni d’Italia e in particolare Lazio e Calabria. Qui, la troupe ha raggiunto i luoghi di Gioacchino ma non solo. La Sila, le cascate del fiume Rosa di San Sosti e infine le grotte di Zungri hanno fatto da set alla pellicola ora in sala. I panni del protaginista sono vestiti da Francesco Turbanti. Tra gli altri interpreti figurano: Nikolay Moss (Re Riccardo), Elisabetta Pellini (Regina Costanza d’Altavilla), Yoon C. Joyce (Guardiano della soglia), Bill Hutchens (Cabbalista), G-Max (Galfredus De Clairvaux) e Giancarlo Martini (Ahàron).

Il monaco che vinse l’Apocalisse, il film su Gioacchino da Fiore girato in Calabria trionfa in Inghilterra

Prima ancora di arrivare in sala, la pellicola ha ricevuto diversi riconoscimenti, sia in ambito nazionale che internazionale: fra tutti i premi Best Script Award a Londra e Tracks Music Awards a Los Angeles.

Secondo il portale MYmovies.it, nella prima giornata al cinema “Il monaco che vinse l’Apocalisse” ha incassato poco meno di 8mila euro e registrato quasi duemila presenze in sala. A Cosenza proprio il 5 dicembre si è tenuta la visione in anteprima regionale del film su Gioacchino da Fiore. «Un viaggio intenso e toccante che scuote i cuori e risveglia le coscienze», ha commentato sui social Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della provincia di Cosenza. «È un film che rimarrà nel cuore di chi lo guarda; un'opera che ci invita a risvegliare le nostre coscienze e a riconnetterci con i valori fondamentali che ci uniscono come esseri umani», ha aggiunto.