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12/08/2025 ore 16.09
Cultura

Il Premio Caccuri 2025 accende la Calabria delle idee: una scommessa vincente che si aprirà al Brasile

Nel borgo del Crotonese, tra una torre che guarda la Sila e le voci che riempiono la piazza, si è compreso che le idee possono cambiare i luoghi. Anche i più dimenticati

di Bruno Mirante

Una torre medievale, un borgo tra i più belli d’Italia, e una comunità che da quattordici anni scommette con orgoglio su cultura e partecipazione. È in questo scenario che si è chiusa, il 10 agosto, la XIV edizione del Premio Letterario Caccuri, con la vittoria di Gad Lerner per il suo saggio “Gaza. Odio e amore per Israele”. Una scelta densa di significati, in un momento storico in cui il confronto sulle radici del conflitto mediorientale tocca le coscienze e attraversa le frontiere. L’edizione 2025 segna un ulteriore passo in avanti nella crescita di un progetto nato nel 2012 dall’intuizione dell’Accademia dei Caccuriani – guidata dal presidente Adolfo Barone con Olimpio Talarico e Cataldo Calabretta – e diventato in pochi anni un riferimento nazionale per la saggistica. Un miracolo laico che ogni estate trasforma uno dei borghi più periferici e simbolicamente marginali della Calabria, nel cuore pulsante del dibattito culturale italiano e che quest’anno ha assunto una forma diffusa con tappe anche nei borghi di Cleto e Bova.

Un podio di qualità, una giuria di peso

A contendersi il Premio insieme a Lerner, una terna di finalisti dal pensiero affilato: Monica Maggioni con "Spettri", Alessandro Sallusti con "L’Eresia liberale" e Gennaro Sangiuliano con "Trump. Vita di un presidente contro tutti". Una giuria composta da 110 membri e presieduta da Giordano Bruno Guerri ha decretato il verdetto finale, confermando ancora una volta il carattere plurale, trasversale e popolare del Premio. La Torre d’Argento, realizzata dall’orafo crotonese Michele Affidato, è così andata a Lerner, che con lucidità e profondità ha saputo intrecciare esperienza giornalistica, sensibilità storica e analisi geopolitica.

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Non solo libri: il Premio come laboratorio di senso

Ma il Premio Caccuri è molto più di una competizione letteraria. È una piattaforma di narrazioni, incontri e visioni. Anche quest’anno, il palinsesto – curato con attenzione tra letteratura, musica, teatro, legalità, gastronomia e memoria – ha illuminato le notti del borgo con ospiti di primo piano e riflessioni potenti. A Caccuri è di casa anche il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, accolto con un’ovazione dal pubblico al suo arrivo in piazza della Riforma. Tra gli eventi di quest’anno, applauditissimi gli spettacoli Perfette sconosciute di Jacopo Veneziani e Parole Femmine di Annalisa Insardà e la performance di Paolo Ruffini, Vanni De Luca e Simone Barbato.

 

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Ampio spazio anche alle performance musicali con Enzo Avitabile, I Cugini di Campagna e Morgan, che hanno mescolato emozione e parola, suono e racconto.

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Premi speciali: identità, memoria e impegno

Accanto al premio principale, l’Accademia ha conferito anche numerosi riconoscimenti speciali. Premio alla carriera a Vito Teti e Giordano Bruno Guerri mentre il Premio Letteratura e Giornalismo è andato a Piero Marrazzo e il premio arte e Letteratura a Jacopo Veneziani.

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L’Italia nel mondo, la Calabria oltre confine

L’8 agosto sono stati conferiti i due Premi “Eccellenza italiana nel mondo”, assegnati quest’anno a Maria Teresa Andruetto, scrittrice e intellettuale di origini piemontesi nata in Argentina, e a Renato Palermo, figura storica dell’associazionismo italiano in Uruguay e testimone della nostra emigrazione più consapevole e impegnata. Le motivazioni, lette dall’onorevole Simone Billi, hanno emozionato il pubblico: da una parte la capacità di Andruetto di ricucire identità individuali e collettive lacerate dalla dittatura argentina, dall’altra l’impegno di Palermo nella tutela dei diritti previdenziali e civili degli italiani all’estero. In autunno i riconoscimenti saranno consegnati personalmente ai premiati dal parlamentare eletto in Sud America Fabio Porta. I due premiati vengono selezionati ogni anno all’interno delle partnership internazionali del Premio Letterario Caccuri con la Cattedra di studi italici e glocalizzazione dell’Università di Mar del Plata, coordinata dal professor Daniel Antenucci e con l’Associazione calabrese in Uruguay.

Uno sguardo al 2026: il Premio si apre al Brasile

Il Premio guarda avanti. Sul palco, accanto ai conduttori Savino Zaba e Vittoriana Abate, il coordinatore Eugenio Marino ha annunciato un nuovo importante tassello del percorso di internazionalizzazione: il Brasile ha chiesto ufficialmente di entrare nelle partnership culturali del Caccuri, già attive con Argentina e Uruguay. Una prospettiva che rafforza il ponte ideale tra Calabria e Sud America, tra identità diasporiche e cultura condivisa.

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Bilancio di un successo che parla calabrese

Il Premio Letterario Caccuri continua a rappresentare un presidio culturale e civile, una scommessa vinta sul potere della parola, sul valore della memoria e sulla possibilità di scrivere, insieme, una nuova narrazione del Sud. A Caccuri, la cultura non è una passerella: è resistenza gentile, presidio di senso, spinta al riscatto. E il pubblico – ogni anno più numeroso – lo sa. Perché qui, tra una torre che guarda la Sila e le voci che riempiono la piazza, si è capito che le idee possono cambiare i luoghi. Anche i più dimenticati.

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