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01/12/2025 ore 13.03
Cultura

Il Premio Città di Gioacchino da Fiore a mons. Serafino Parisi: «Serve una crescita autentica della nostra terra»

La giuria ha motivato il riconoscimento al vescovo di Lamezia Terme per la «profondità della ricerca teologica del religioso e la sua capacità di tenere unito il dialogo tra la Parola e la storia, rendendo viva la dimensione spirituale nella cultura contemporanea»

di Redazione Cultura
La consegna del Premio Città di Gioacchino da Fiore a Mons. Serafino Parisi

Nell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme, ha ricevuto il Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore. La motivazione individuata dalla giuria ha richiamato la profondità della ricerca teologica del religioso e la sua capacità di tenere unito il dialogo tra la Parola e la storia, rendendo viva la dimensione spirituale nella cultura contemporanea.

A margine della cerimonia, il vescovo di Lamezia Terme ha parlato ai microfoni di LaCNews24, soffermandosi sul riconoscimento ricevuto e sul senso della sua missione pastorale. Ha spiegato che il suo percorso si muove su due direttrici: formazione delle coscienze e presenza dentro la storia. Ha poi sottolineato l’importanza di una fede sorretta da una riflessione critica e di una Chiesa capace di attraversare la società, la cultura, i conflitti, con la forza del Vangelo inteso come orientamento alla giustizia e al dono.

Parisi ha quindi richiamato la situazione di Lamezia Terme, dove negli ultimi mesi le operazioni delle forze dell’ordine hanno riportato l’attenzione sui temi della sicurezza. Il vescovo ha riconosciuto la necessità di un’azione repressiva contro le violenze e le derive criminali, ma ha ribadito che il territorio richiede anche una cura di carattere culturale. Parisi ha inoltre evocato una questione antropologica irrisolta: l’immagine dell’uomo e il suo valore. Per lui, il compito della Chiesa passa da qui, attraverso la formazione di coscienze libere da mentalità servili, capaci di affermare diritti e responsabilità senza inchini.

Parisi ha insieme parlato di Gioacchino da Fiore, anche per leggere il presente. Il vescovo ha ricordato la visione profetica dell’abate calabrese: una lettura critica dell’attualità per costruire un futuro coerente con l’impegno di oggi. Il religioso ha anche descritto la profezia come categoria viva, atta a graffiare le coscienze e a spingere la comunità verso un orizzonte di liberazione, categoria teologica di primaria importanza.
«Serve una crescita autentica della nostra terra – ha affermato Parisi – e questa crescita richiede persone libere, consapevoli dei propri diritti e della propria dignità». Il Premio Gioacchino da Fiore si è chiuso così con un messaggio di speranza e responsabilità, mentre le parole del vescovo Parisi hanno dato voce a un’idea di Calabria che punta su cultura, giustizia e formazione delle coscienze come basi per il riscatto civile.