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23/08/2025 ore 12.17
Cultura

“Incontri d’agosto”, Gioacchino da Fiore e Kandisky protagonisti all’Old Calabria

Il presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti Riccardo Succurro ha relazionato sui possibili punti di incontro tra l’Abate florense e il padre dell’Astrattismo nell’appuntamento ideato dai fondatori di Napoli Novantanove Mirella Stampa Barracco e Maurizio Barracco

di Redazione Cultura
"Incontri d'agosto" all'Old Calabria: Mirella e Maurizio Barracco con Giuseppe Riccardo Succurro e Saverio Basile

"Gioacchino da Fiore e Vasilij Kandinskij: Forme dell'invisibile, cifre divine" è stato il suggestivo tema dell'evento culturale organizzato nei giorni scorsi da Old Calabria nella Torre Camigliati. Gli "Incontri di agosto" ideati dai fondatori di Napoli Novantanove, Mirella Stampa Barracco e Maurizio Barracco, si caratterizzano nel panorama estivo per la ricchezza degli argomenti e per gli approfondimenti culturali proposti.

Curiosità ha suscitato l'accostamento fra l’abate florense e il padre dell'astrattismo, fra Gioacchino da Fiore pensatore pittorico e Kandinskij genio delle sinfonie cromatiche. Dopo l'introduzione di Mirella e Maurizio Barracco, il presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti Giuseppe Riccardo Succurro ha svolto la relazione, apprezzata dal colto e numeroso pubblico presente; un intervento ricco di riferimenti storici, filosofici, artistici e spirituali.

Da Lessing in poi la cultura europea ha guardato con crescente attenzione all’eredità dottrinale di Gioacchino da Fiore, riconoscendo in lui una cifra emblematica della propria coscienza storica. Non sempre se ne è parlato con competenza. Figura e opera sono state a volte inserite entro prospettive storicamente falsate e lungo genealogie suggestive quanto immaginarie. Lo si è via via considerato il lontano banditore della storicità della Rivelazione e del progresso della conoscenza; l’esile rappresentante di un cristianesimo non conformista, lontano dall' ecclesiasticismo organizzato; l’inquietante profeta di imminenti attese apocalittiche e utopie rivoluzionarie.

Lo storico dell'arte finlandese Sixten Ringbom nell'opera "Cosmo sonoro. Uno studio sullo spiritualismo di Kandinsky e la genesi della pittura astratta" esprime la convinzione di un influsso della teoria delle tre età gioachimite sul pittore russo. Nell'opera "Sguardo sul passato" Kandinskij scrive che sta per avere "inizio la grande epoca dello spirituale, la manifestazione dellospirito. Padre-Figlio-Spirito. Il Nuovo Testamento sarebbe possibile senza l’Antico? Il nostro tempo potrebbe essere quello della “terza” rivelazione se non ci fosse stata la seconda?".

L'attore Salvatore Audia, interprete del Priore dell'Abbazia della Sambucina nel film "Il Monaco che vinse l'Apocalisse", ha magistralmente declamato due brani tratti dalle opere di Gioacchino da Fiore. Il vicepresidente Saverio Basile, il segretario Giovanni Greco ed i soci del Centro Giuseppe Barberio, Giovanni Belcastro e Pietro Mario Marra hanno omaggiato una prestigiosa pubblicazione a Mirella e Maurizio Barracco a suggello del positivo rapporto fra le due istituzioni culturali.