La vera storia della “rotonda sul mare” di Fred Bongusto, aneddoti e curiosità sul cantautore molisano e il suo intramontabile tormentone estivo
Ta successi musicali e amicizie sincere con artisti come Peppino Di Capri, ha lasciato un'impronta indelebile nella musica italiana degli anni '60 e '70
Una rotonda sul mare, tormentone estivo del 1964, ha una storia molto particolare. Per anni mezza Italia si è chiesta dov’era la memorabile rotonda del vecchio Fred dove si sente “il nostro disco che suona, vedo gli amici ballare…”. Per decenni si disse Termoli, essendo l’artista nativo di Campobasso, poi fu lui stesso a dirottare su Senigallia, ma molti accreditarono la rotonda del disco a quella della propria città. Ognuno se la portava a casa sua.
In Calabria, disse qualcuno, che la rotonda della canzone fosse a Sangineto, ovvero la terrazza sul mare dell’hotel 5 stelle, dato che Bongusto su quel terrazzo si esibì più volte.
Io conobbi Fred Bongusto nel 1982, quando organizzai una serata alla discoteca “Caffè Mulini”. La prima domanda che le feci fu proprio questa: Maestro, mi sveli il mistero della rotonda della canzone, una volta per tutte, qual è?” - Lui con la gentilezza e il sorriso che lo contraddistingueva, disse - “questa qui, dove siamo stasera” - Scoppiammo a ridere entrambi. In quel momento capii che era la risposta che avrebbe dato a chiunque. Fu molto cordiale con me, tanto è vero che da lì in poi feci molte serate con lui.
Durante l’ultima, nel 2006, ci divertimmo sia sul palco che dopo a cena a casa di amici.
Sul palco le chiesi: “Maestro come sta e più di un anno che non la vedo “- E lui “Sono al verde come la tua giacca….”. Infatti, indossavo una giacca verde. Una battuta carina, la quale derivava da alcune cose che ci raccontammo prima di entrare in scena. E poi il "dopo-spettacolo", andammo a cena per mangiare uno spaghetto al pomodoro e basilico: mi aveva portato i pomodori e il basilico dal Molise.
Quella sera era in vena di confidenze, mi svelò la verità sulla leggenda della rotonda. Non era sul mare ma sul lago, restai spiazzato, non me l’aspettavo.
Lo svelò poi, pubblicamente, anche l’autore del testo Franco Migliacci, il quale dichiarò in una intervista che la location della rotonda era dell’Hotel Lidò di Passignano sul Trasimeno.
Ebbene sì, non era una rotonda sul mare, ma una rotonda sul lago.
Oggi avrebbe 90 anni.
Conservo un bel ricordo di Alfredo Antonio Carlo Buongusto, divenuto Fred Bongusto per il pubblico fin dagli inizi della carriera negli anni '50, ne parlai qualche anno fa, a cena, anche con il suo amico di sempre Peppino Di Capri, il quale mi disse che anche lui era legato a Fred da una sincera amicizia. Mi raccontò, ancora con l’entusiasmo di un ragazzino, del Tour “Fred e Peppino: due ragazzi così” del 1996.
“L’amabile Fred” (così lo chiamavano molti giornalisti) con la voce calda e sensuale che lo rese popolarissimo negli anni Sessanta e Settanta come cantante confidenziale, insieme a nomi come Nicola Arigliano, Teddy Reno, Johnny Dorelli e all'amico Peppino di Capri, mutuando la lezione di Frank Sinatra, è stato un artista affascinante, un cantante moderno, con un suo particolarissimo timbro vocale. Aveva anticipato i tempi con quel suo modo di comunicare, utilizzando molto la voce. Questa è la definizione che gli diede Mogol, che per Bongusto aveva scritto due brani, Il nostro amor segreto e Chi ci sarà dopo di te.
Una rotonda sul mare, fu sicuramente, il maggior successo della discografia di Bongusto. Tra gli altri suoi brani più noti figurano: Malaga (ripresa anche da Joao Gilberto che l'ha definita "una canzone perfetta"), Spaghetti a Detroit, Amore fermati, Tre settimane da raccontare e Prima c'eri tu, che nel 1966 vince Un disco per l'estate.
Bisognava ascoltarlo dal vivo, Fred Bongusto, per davvero coglierne carisma, eleganza, l’alta professionalità tipica di chi l’ha costruita nella gavetta. E bisognerebbe ascoltarne i dischi oltre le hit, per dare davvero a Bongusto quello che è suo. L’arte di Bongusto stava in una cifra interpretativo-autorale nobile e garbata, ch’egli ha cesellato nel tempo e mai abbandonato compiacendosi dei cavalli di battaglia o svilendosi in revival.
Il suo catalogo è esempio di discografia pensata e lavorata con musicisti notevoli come Toquinho, Don Costa, produttore di Sinatra, Tony Bennett o Barbra Streisand, e poi, Vinicius iniziatore della Bossanova, il quale, riteneva Fred Bongusto un gigante della musica.