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15/04/2019 ore 15.17
Cultura

Lamezia, due giorni con Giovanni Tizian negli appuntamenti di Trame

Dalla lotta alla mafia, passando per la tutela dei figli dei mafiosi il giornalista ha incontrato studenti e giovani e ha chiuso il primo ciclo di #trameoff

di Redazione

Due giornate intense a Lamezia Terme con Giovanni Tizian, giornalista de L’Espresso che è stato protagonista di due appuntamenti a marchio Trame. Venerdì mattina il giornalista ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei in occasione di #trameoff Intervista con le storie, percorso che la Fondazione Trame e l’Associazione Antiracket Lamezia Onlus dedicano alle scuole del territorio.

 

Tizian è stato infatti intervistato da alcune classi del liceo sui temi del suo libro Rinnega tuo padre, un testo che ha colpito molto i ragazzi, perché tratta della sperimentazione portata avanti dal Tribunale dei minori di Reggio Calabria e dal Giudice Di Bella che allontana i figli dei mafiosi dalle proprie famiglie: «Prendere dei ragazzi giovanissimi e insegnargli fin da piccoli a sparare, a vendere droga, a intimidire gli imprenditori, per il Tribunale di Reggio è maltrattamento a tutti gli effetti e per questo i ragazzi e i bambini vanno allontanati. – ha commentato Tizian - ‘Ndranghetisti non si nasce, lo si diventa per colpa di questi padri».

Tantissime le curiosità sul libro: allontanate i figli dalle famiglie mafiose è l’unica soluzione? Perché dice che i figli di mafia non hanno il diritto all’immaginazione e a sognare? «La sperimentazione di Reggio ha dimostrato che per questi ragazzi la strada dell’allontanamento, seppur molto dolorosa, è l’unica via. – ha risposto Tizian - In molti casi già dopo pochi mesi di convivenza in una nuova famiglia sana, i ragazzi ricominciano a sognare la propria vita e a immaginare di fare questo o quel mestiere, cosa che prima gli era impossibile anche da pensare. La loro vita era legata al clan fin dalla nascita».

 

Il giornalista ha poi ammonito i ragazzi: «Siamo figli di questa terra, anche se andremo via da qui e dovremo faticare il doppio degli altri per farci accettare, abbiamo la responsabilità di fare qualcosa, non possiamo essere indifferenti».

 

«Lo scopo di questi incontri nelle scuole è proprio questo: fornire ai ragazzi alcuni spunti di riflessione su aspetti non convenzionali della pericolosità delle mafie – ha commentato Maria Teresa Morano, responsabile di #trameascuola – aspetti che spesso li riguardano molto da vicino, perché coinvolgono adolescenti come loro. È fondamentale fornirgli gli strumenti per comprendere la realtà e conoscere tutti i limiti e i rischi dei modelli di vita imposti dai boss e dalle ‘ndrine».

 

Sulla stessa traccia l’incontro di sabato al Civico Trame con i ragazzi del corso di giornalismo civico Visioni Civiche, durante il quale Tizian ha ripetuto a chi chiedeva come fare a contribuire alla lotta la mafia: «La mafia si combatte ogni giorno, non bisogna essere supereroi. Guardatevi intorno, informatevi e comportatevi di conseguenza. La prima azione che possiamo fare è essere cittadini attivi e attenti. Questo Paese sarà vostro. – ha concluso - Io sono solo un giornalista, non voglio convincervi di niente. Sono qui per raccontarvi la realtà e farvela conoscere. Poi sarete liberi di scegliere se far finta niente o cambiare strada, questa è la nostra prima responsabilità da cittadini».

 

Con Giovanni Tizian si conclude il primo ciclo di incontri con gli autori nelle scuole di #trameoff; si riprenderà a maggio con tre nuovi appuntamenti, tra cui la festa finale con PIF, prevista a fine mese.