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27/10/2025 ore 15.40
Cultura

«L’infanzia non è un’età della vita ma un modo di pensare», presentato a Corigliano Rossano il libro di Gaudio

VIDEO | Alla Cittadella dei ragazzi l’incontro curato da Monica Lanzillotta (Unical) con l’autore, il vicesindaco Giovanni Pistoia e il direttore di LaC News24 Franco Laratta

di Matteo Lauria

La Cittadella dei ragazzi di Corigliano Rossano ha ospitato la presentazione del libro “Elogio dell’infanzia. Letteratura e immaginazione come esperienza antipedagogica del mondo” (Algra, 2025) di Alessandro Gaudio, docente universitario e saggista. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è stata curata dalla professoressa Monica Lanzillotta del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria. All’incontro hanno partecipato il direttore di LaC News24 Franco Laratta, il vicesindaco e assessore alla Cultura Giovanni Pistoia e l’autore. Monica Lanzillotta ha introdotto il volume, sottolineando il valore culturale e pedagogico del testo: «Elogio dell’infanzia invita a guardare con occhi diversi un’infanzia spesso immersa più nei cellulari che nelle esperienze educative reali». Per la docente, il libro rappresenta un ponte tra letteratura e formazione: «L’università deve insegnare a guardare il mondo con sguardo infantile. La fantasia non è un gioco, ma una forma di conoscenza».

«La letteratura come strumento per recuperare il fanciullo che è in noi»: l’intervista al docente Unical Alessandro Gaudio

Lanzillotta ha poi evidenziato il ruolo delle discipline umanistiche: «Filosofia, psicanalisi e letteratura devono dialogare. Ma è la letteratura il canale più diretto per comunicare con i bambini». Accogliendo la proposta del vicesindaco Pistoia, ha aggiunto: «Mi piacerebbe che questa serata fosse l’avvio di un progetto dedicato a Carmine De Luca, studioso e maestro della letteratura per l’infanzia». Franco Laratta ha offerto una lettura poetica del volume: «Per Gaudio l’infanzia non è un’età della vita, ma un modo di pensare. È la parte che resiste agli algoritmi e agli schemi».
Ha citato una frase centrale: «L’infanzia resta l’ultima colonia capace di resistere», definendola «un manifesto di libertà e meraviglia». Laratta ha descritto Elogio dell’infanzia come «un viaggio tra letteratura, filosofia e pedagogia», un invito a riscoprire l’immaginazione come conoscenza e atto di libertà. Ha concluso: «In un tempo dominato dall’intelligenza artificiale, l’unico vero antidoto è la meraviglia. Solo chi sa meravigliarsi può capire il mondo».

L’infanzia è oggi, non domani 

Il vicesindaco e assessore alla Cultura Giovanni Pistoia ha posto l’accento sul valore politico dell’infanzia: «L’attenzione verso i bambini deve essere al primo posto. L’infanzia è oggi, non domani». Ha ricordato che la cultura dell’infanzia è ancora marginale e va posta al centro delle politiche di sviluppo. Sulle politiche locali ha spiegato: «Le città investono più di prima, ma non abbastanza. Puntiamo sulla Fondazione Carmine De Luca e sulla Cittadella dei ragazzi come spazi di crescita e partecipazione». Nel suo intervento finale, Alessandro Gaudio ha riportato la riflessione al cuore del libro: «La letteratura ci aiuta a recuperare ciò che la realtà ci ha sottratto». Ha ricordato autori come Rodari, Calvino e Buzzati, esempi di scrittori capaci di mostrare «l’importanza di uno sguardo eccentrico che ci sottrae alla banalità quotidiana». Poi un pensiero sul presente: «Viviamo in una civiltà proiettata verso la perfezione e il profitto. Ma è l’errore che ci forma. La letteratura insegna questo». Per Gaudio, leggere e scrivere sono gesti politici: «Entrambi ci portano a pensare in modo autonomo. Dopo dieci monografie, continuo a cercare nella letteratura il modo migliore per restare al mondo».