Parte la 19ª edizione del Reggio FilmFest. Grande: «Calabria scenografia naturale, non ha bisogno di nulla per diventare cinema»
Il presidente della Film Commission rilancia il ruolo della regione nel panorama audiovisivo: dal documentario su Giuseppe De Nava all’interesse di Coppola. L’evento diventa vetrina internazionale e motore di cultura ed economia
«La Calabria è una scenografia naturale, autentica, che non ha bisogno di nulla per diventare cinema. È già cinema. E oggi il mondo se ne sta accorgendo». Così Anton Giulio Grande, presidente della Calabria Film Commission, ha aperto la 19ª edizione del Reggio Calabria FilmFest, sottolineando «il ruolo strategico che la regione sta conquistando nel panorama audiovisivo italiano e internazionale!. Questa terra - ha aggiunto Grande - ha tutto: storia, bellezza, forza narrativa. È stata raccontata da intellettuali come Pavese, Pasolini, Alvaro, Strati. Ora tocca al cinema scriverne la nuova pagina. E lo sta facendo».
«A dimostrarlo - é detto in un comunicato - non solo i tanti riconoscimenti ottenuti dalle recenti produzioni 'made in Calabria', ma anche l'interesse crescente dei grandi nomi del cinema internazionale. Francis Ford Coppola, nei giorni scorsi, ha visitato proprio Reggio Calabria e altre città della regione come Vibo, Lamezia e Cosenza, per una serie di sopralluoghi in vista di un nuovo progetto cinematografico che potrebbe realizzare qui, sui territori calabresi».
«Coppola si è innamorato di Reggio - ha affermato Grande - e non poteva che essere così: questa terra sa conquistare chiunque la visiti. Sostenere il cinema significa generare cultura, economia e identità».
La Film Commission è in prima linea in questo processo, sostenendo da quattro anni il Reggio Calabria FilmFest attraverso il bando "Bella come il Cinema". «Siamo vicini agli operatori, agli autori, agli artisti - ha detto ancora Grande - e il Festival rappresenta una delle punte più alte di questa strategia. Finalmente ha trovato lo spazio che merita: quale luogo migliore di Reggio per far dialogare cinema, arte, archeologia, filosofia, bellezza?».
L'edizione 2025 del Reggio Calabria Filmfest - prosegue la nota - si è aperta con un evento simbolico: la proiezione del documentario 'Un nome, una rinascita, una città. Giuseppe De Nava, firmato da Thomas Castiello e interamente prodotto dal Festival. Un omaggio a una figura reggina importante ma poco conosciuta, a cui il Festival ha voluto restituire centralità. Nella serata condotta dalla giornalista Manuela Iatì, che ha visto sul palco il direttore generale Michele Geria e il direttore artistico Gianlorenzo Franzì, Anton Giulio Grande ha chiuso con una visione chiara.
«Dobbiamo attingere - ha detto - dal nostro passato, dalla nostra bellezza, dalla nostra verità. La Calabria è stata raccontata dai più grandi. Ora deve essere filmata. E sempre più registi, italiani e stranieri, scelgono di farlo. Questo è solo l'inizio».