Reggio Calabria e il suo patrono San Giorgio nell’iconografia cristiana: sconfigge il male e l’ignoranza
Giornata senza celebrazioni istituzionali per via del lutto nazionale proclamato per la morte di papa Francesco. Rinviata a sabato anche la processione della varetta. Il museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino espone una statua e un’icona dedicata al santo cavaliere
Venerato come megalomartire cristiano, San Giorgio, patrono di Reggio Calabria, è celebrato nel calendario gregoriano il 23 aprile, giorno della sua morte avvenuta nel 303. La sua protezione è invocata anche in diversi paesi europei come la Catalogna, il Portogallo, l’Inghilterra, la Germania, la Russia.
L’origine dell’antichissimo culto reggino di San Giorgio, che la chiesa cattolica celebra oggi, risale agli inizi dell’XI secolo ed è comprovato dalla cronaca di Goffredo Malaterra del secolo XII, “De Rebus gestiis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratriseius”.
In ragione delle giornate di lutto nazionale per la morte di papa Francesco sono state sospese tutte le celebrazioni istituzionali organizzate dal Comune di Reggio Calabria, compresa la consegna dei San Giorgio d’oro 2025, la cui cerimonia è stata rinviata al 24 maggio prossimo. Questa mattina la messa solenne nella chiesa di San Giorgio al Corso. La processione del Santo, tradizione ripresa due anni fa, rinviata a sabato alle ore 19 con partenza dalla stessa chiesa.
L’iconografia
San Giorgio, nella sua iconografia più diffusa, è ritratto nell’atto di infilzare il drago e dunque di sconfiggere il male e l’ignoranza. L'Immagine per altro prediletta da storici e appassionati, ha destato anche l’ispirazione dell'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) che nella giornata odierna celebra il libro e la lettura.
Tale iconografia è proprio quella che si può riconoscere, anche presso il museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino di Reggio Calabria, in due opere esposte: La statua di San Giorgio e il drago legno scolpito e dipinto (1901), attribuita ad Agesilao Flora, e l’icona in maiolica di San Giorgio che uccide il drago con scene della vita del Santo (Miracolo di San Giorgio e il drago, Russia Fine ‘700 – inizio ‘800).
Le opere al museo diocesano di Reggio
«È auspicabile che giornate come questa diventino occasione per arricchire la conoscenza e rinnovare la memoria della storia del nostro territorio attraverso i suoi personaggi più iconici. Per la città di Reggio Calabria certamente la figura di San Giorgio è importante. Fin da quando ha aperto questo museo, nel 2010, attraverso i nostri servizi educativi l’abbiamo valorizzata e raccontata. Oggi sono presenti due opere, una statua in cartapesta donata dalla famiglia Caruso di Bagnara che abbiamo restaurato, e un’icona donata da sacerdoti reggini che racconta in modo mirabile la storia del Santo cavaliere», sottolinea Lucia Lojacono, direttrice del museo diocesano Monsignor Aurelio Sorrentino di Reggio Calabria.
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