Rocco Papaleo torna in sala e in Calabria con Il bene comune: «Il mio legame con questa regione è sempre più forte»
Il film, girato tra la Basilicata e il Parco Nazionale del Pollino, racconta storie di maturità, emozioni e risate. Tra detenute in libertà vigilata e allenamenti insoliti, il regista valorizza la natura e la cultura calabrese e lucana
Rocco Papaleo torna alla regia con Il bene comune, una commedia che mescola risate, emozioni e riflessioni sulla maturità, con protagoniste alcune detenute in libertà vigilata. Il film, nelle sale dal 12 marzo, vede Papaleo anche come sceneggiatore insieme a Valter Lupo e un cast composto da Vanessa Scalera, Teresa Saponangelo e Claudia Pandolfi.
«L’uscita di questo film sarà un momento molto importante per tutti, perché permetterà al pubblico di entrare in contatto con una grande opera, la mia», ha scherzato Papaleo durante la presentazione alle Giornate professionali del cinema di Sorrento. Il regista lucano ha anche invitato sul palco Max Orfei, tra i produttori, per replicare una delle scene più iconiche del film: lasciarsi cadere all’indietro fidandosi dell’altro. Per l’attrice Scalera, «Rocco è un grande regista, ma soprattutto bacia molto bene».
Palmi, l'attore Rocco Papaleo e i Manetti Bros impegnati nelle riprese di un filmLe riprese si sono svolte in un paesino della Basilicata, regione natale del cineasta, e nel Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta italiana che si estende fino alla Calabria. «Una zona che conoscevo poco e che mi ha affascinato», ha raccontato Papaleo. «Da quando ho girato “U.S. Palmese” dei Manetti Bros. il mio legame con la Calabria si è consolidato. Mi è sembrato giusto rivendicarlo attraverso un film. A volte non riusciamo a cogliere la bellezza dei territori, non ci accorgiamo di quanto siamo fortunati e non siamo consapevoli della storia da cui siamo circondati».
Nel film, la guida escursionistica non solo accompagna le detenute, ma aiuta anche il nipote Andrea Fuorto, giovane atleta, con consigli insoliti: «Credo che la masturbazione come esercizio fisico sia sottovalutata», ammette il regista. Nonostante la provocazione, Papaleo sottolinea che «questa è una commedia sulla maturità, principalmente, che ha l’ambizione di far ridere, prima di tutto, ma anche di suscitare emozioni diverse, poetiche, riflessive. Nasce dalla necessità di raccontare una storia che possa far bene all’umore e non soltanto».