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09/11/2025 ore 11.19
Cultura

Saverio Strati: uomo prima che scrittore, dalla lotta ai pregiudizi all’immagine di un Piccolo grande Sud

A Sant’Agata del Bianco il convegno nazionale “100 Strati. Identità, memoria e futuro” celebra il centenario dello scrittore calabrese, ricordandone il coraggio civile e la profonda umanità

di Francesco Perri
Saverio Strati

Recentemente la comunità di Sant'Agata del Bianco ha ospitato il convegno nazionale "100 Strati. Identità, memoria e futuro" per celebrare il centenario della nascita di Saverio Strati. Un'occasione importante per ricordare l'impegno di uno scrittore e, ancor prima, di un uomo libero e intellettualmente onesto.

Con la sua penna, Strati ha affrontato temi controversi, scomodi e lo ha fatto sempre con lucidità e impegno civile. Ha lottato contro i pregiudizi di un'intera epoca, restituendo l'immagine di quel "Piccolo grande Sud" - per citare il titolo di una delle sue opere - fatto di fatica, di marginalità estrema e di sopraffazione, ma anche di rivalsa e di riscatto.

La sua scrittura ha indagato con coraggio la realtà storica del suo tempo e del suo luogo, senza omettere i particolari e senza mai negare i problemi che, allora come oggi, continuano ad affliggere la Calabria. Strati lo ha fatto schierandosi dalla parte degli ultimi e dei vinti, dando loro ascolto e giustizia.

Nonostante i prestigiosi riconoscimenti ricevuti - tra i quali il Premio Internazionale Veillon (Tibi e Tascia 1960) e il Premio Campiello (II selvaggio di Santa Venere 1977) - la figura di Saverio Strati è rimasta a lungo periferica nel panorama letterario, vittima di quella stessa marginalità di cui ha parlato nelle sue opere.

L'iniziativa, promossa dal Comitato "100 strati", ha avuto un ruolo importante nel delineare le tappe della scrittura di Strati, ma soprattutto nel riscoprirlo nella sua interezza e nel reintrodurlo nel dibattito culturale contemporaneo.

Durante il convegno, il tema dell'identità è stato affrontato a più riprese attraverso una precisa prospettiva. L'identità diventa memoria e la memoria non é che il futuro per i giovani. Su questo punto, Luigi Franco, coordinatore "100 strati", ha sottolineato la capacità di Strati di insegnarci ancora oggi chi siamo e chi dovremmo essere, seguendo una giusta e consapevole direzione.

L'identità, riflessa nel suo prolifico repertorio letterario, rappresenta oggi un bene da custodire, poiché racconta di un mondo che, in fondo, non è poi così lontano dal nostro.