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02/12/2025 ore 16.47
Cultura

Trasformare il centro storico in una Cittadella culturale, il progetto di Santa Severina Borgo del castello e dei musei

Conferenza stampa di presentazione del complesso intervento realizzato nel centro medievale della Sila crotonese per il recupero del patrimonio storico-culturale ed il potenziamento dell’offerta turistica

di Salvatore Bruno

Un milione e mezzo di euro per trasformare il centro storico di Santa Severina in una cittadella culturale integrata. Il progetto denominato Borgo del Castello e dei Musei non ha solo l’ambizione di potenziare l’offerta turistica del paesino della Sila crotonese, inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia, ma anche di recuperare il patrimonio immobiliare e di restituirlo alla collettività attraverso la valorizzazione ed il riuso di prestigiose dimore medievali, oltre che di creare opportunità occupazionali per i giovani così da frenare il fenomeno dello spopolamento. L’idea è quella di creare una connessione tra il castello e le imponenti architetture della piazza e dei vicoli che circondano il maniero, nell’ottica di costruire un collegamento che unisca accoglienza, creatività e identità.

Luoghi abitati da storie

Il visitatore non attraversa solo musei, ma luoghi abitati da storie, tradizioni e immaginari vividi e dialoganti tra loro. Le imponenti mura normanne, il Battistero bizantino, il rosone della Cattedrale, il profilo della fortezza alcuni tra gli elementi che fungono da conduttori in questo viaggio che si completa con la nascita contestuale di strumenti digitali e contenuti multimediali. In una conferenza stampa resi noti i particolari del complesso intervento intrapreso nel 2022, giunto in dirittura d’arrivo e che guarda anche al contesto territoriale limitrofo. Attivate significative sinergie con i vicini centri di Caccuri e Castelsilano, rappresentati nell’incontro con i giornalisti dai sindaci Luigi Quintieri e Francesco Durante. Presenti inoltre il progettista Carlo Consoli ed il responsabile del procedimento Domenico Renzo.

Visione territoriale condivisa

Il vicesindaco di Santa Severina Pietro Vigna ha aperto i lavori definendo l’iniziativa «un intervento complesso e ambizioso, frutto di una collaborazione ampia e di un lavoro tecnico di altissimo livello». Vigna ha sottolineato la scelta strategica dell’Amministrazione di superare una visione localistica: «La crescita di un piccolo borgo dell’entroterra dipende dallo sviluppo dell’intero territorio che lo circonda». Il vicesindaco ha ricordato le iniziative avviate negli ultimi anni, dall’enoteca comunale nel Castello alla rete dei sei comuni che ha dato vita alla ciclopedonale della Valle del Neto, premiata a livello nazionale.

Tradizione e dinamicità

Ha poi illustrato i finanziamenti ottenuti per l’acquisizione e la riqualificazione di Palazzo Giordano e Palazzo Apa, destinati ad ospitare spazi dedicati all’artigianato artistico e all’enogastronomia, e il recupero del Maxxi e della LALeO, futura Dimora degli Artisti. «Vogliamo costruire opportunità concrete per i nostri giovani – ha dichiarato Vigna – grazie a musei dinamici, botteghe, residenze artistiche e percorsi formativi con artisti nazionali e internazionali». Il vicesindaco ha inoltre evidenziato la partecipazione del Comune a fiere turistiche internazionali a Londra, Berlino, Venezia e Napoli, che ha permesso di intercettare tour operator interessati al territorio: «Ci aspettiamo un significativo aumento delle presenze, già da quest’anno e soprattutto dai prossimi. È un progetto a 360 gradi, con ricadute importanti non solo per i Comuni coinvolti ma per l’intera area della Valle del Neto».

Caccuri: promozione internazionale

Il sindaco di Caccuri, Luigi Quintieri, ha definito l’iniziativa «un unicum nella progettazione pubblica», per la sua struttura multifase e per l’integrazione tra interventi materiali e immateriali. Per Caccuri, il progetto ha riguardato il recupero di una porzione dell’ex convento domenicano del 1565, immobile storico restituito alla comunità dopo decenni di incuria. Il complesso ospiterà anche l’avvio di un master dedicato ai beni culturali con taglio giornalistico, realizzato con il supporto delle università partner.

Castelsilano: dall’Arca di Gismondi al turismo culturale

Il sindaco di Castelsilano, Francesco Durante, ha espresso gratitudine al comune di Santa Severina per il coinvolgimento nel progetto e al team dell’ingegnere Carlo Consoli per la grande disponibilità e la professionalità dimostrate. Durante ha ricordato che l’intervento ha permesso la riqualificazione dell’area esterna dell’Arca del maestro Gismondi, per anni abbandonata e utilizzata come deposito: «Oggi quello spazio è completamente trasformato e valorizza un’opera di straordinaria importanza culturale». Inoltre, il primo cittadino di Castelsilano ha evidenziato l’importanza degli interventi immateriali del progetto ovvero marketing territoriale, attività culturali, sentieristica e partecipazione alle fiere internazionali del turismo: «Abbiamo visto arrivare i primi gruppi accompagnati da tour operator: un segnale concreto che questa strada va proseguita».

Ecosistema culturale avanzato

Margherita Lettieri, dell’associazione Vivavisione, ha illustrato la componente digitale e culturale del progetto, basato sulla raccolta e digitalizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico di Santa Severina. Tutto il materiale è stato integrato nel portale Vivere Santa Severina, completamente multilingue e dotato di virtual tour utile ai visitatori ad esplorare il borgo da qualsiasi parte del mondo. Il portale include anche un modulo di intelligenza artificiale che guida l’utente nella scoperta del territorio, suggerendo percorsi, luoghi da visitare, servizi e attività. Lettieri ha poi descritto la realizzazione di un infopoint tecnologico, dotato di totem multimediali, proiettori, mappe e gadget informativi. Tra le innovazioni più rilevanti, la nuova cartellonistica intelligente, con QR code che rimandano a contenuti multimediali e audioguide multilingue, comprensive di traduzione in Lis per garantire accessibilità anche ai visitatori non udenti. È stata inoltre sviluppata una web app gratuita con funzioni di realtà aumentata: inquadrando i principali monumenti, compare una mascotte digitale che racconta i luoghi in modo semplice e coinvolgente, pensato soprattutto per i più giovani. Il nuovo brand territoriale e la narrazione identitaria Anna Infante, project manager degli interventi di comunicazione, ha illustrato la componente immateriale delle opere di recupero del borgo. Al centro del suo contributo, la presentazione del nuovo brand territoriale di Santa Severina, un marchio modulare che integra simboli architettonici e spirituali tra cui le mura, il Castello, il Battistero e il rosone della Cattedrale. Infante ha spiegato che il brand è pensato come «un sistema visivo aperto, capace di coniugare la forza del passato, la vitalità del presente e la proiezione verso l’innovazione e il turismo esperienziale». Ha inoltre presentato un video spot dedicato ai nuovi musei, evidenziando come questi non vengano più interpretati solo come spazi espositivi ma come “dimore”, stanze diffuse nel borgo collegate idealmente al Castello e parte di un unico percorso immersivo.