Sezioni
Edizioni locali
08/04/2025 ore 13.25
Economia e lavoro

All’Unical presentato il dottorato di ricerca sull’Economia civile e una nuova cattedra intitolata ad Antonio Serra

L’iniziativa, sostenuta con una borsa di studio dal Credito Cooperativo Mediocrati, presentata all’ateneo di Arcavacata con la partecipazione di docenti ed esperti

di Salvatore Bruno

Sarà incentrato su un percorso di indagine e di approfondimento sui temi dell’economia civile, della cooperazione, della finanza etica e della responsabilità sociale il dottorato di ricerca in Scienze Economiche e Aziendali istituito al Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria, finanziato con una borsa di studio dal Credito Cooperativo Mediocrati. All’ateneo di Arcavacata la presentazione dell’iniziativa accompagnata da una riflessione sul pensiero del cosentino Antonio Serra, precursore degli studi e delle teorie sui fenomeni finanziari, al quale sarà intitolata una nuova cattedra del primo anno della laurea magistrale in economia aziendale e management.

Colmare una lacuna

Per l’istituto di credito con la cooperazione nel dna, fondato da don Carlo De Cardona per il quale la causa di beatificazione è ormai in dirittura d’arrivo, l’obiettivo è quello di colmare una lacuna. «Perché ci siamo accorti – ha sostenuto il presidente della Bcc Mediocrati, Nicola Paldino – che di economia civile sul territorio si parla poco o nulla. Sostenere questo dottorato di ricerca è come deporre un seme da far germogliare con la speranza che, fra qualche anno, l’economia civile possa diventare materia centrale negli studi curriculari dei futuri economisti. Dal 2025, insieme a Confcooperative, dedicheremo anche il nostro ormai ventennale rapporto economico all’economia civile e alla cooperazione, con l’intento di rafforzare la conoscenza e la visibilità di un mondo che fa già tanto e che tanto ancora può dare allo sviluppo della regione».

Partecipato dibattito

Il workshop, moderato dal giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami, ha registrato la partecipazione tra gli altri, del direttore della Banca d’Italia Calabria, Marcello Malamisura; di Valentino Bobbio, segretario generale di Next, Nuova Economia per Tutti; di Augusto dell'Erba, presidente di Federcasse. Da remoto ha inviato un contributo Leonardo Becchetti, ordinario di Economia Politica all’Università di Tor Vergata e direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile. Da segnalare la presenza nell’uditorio del prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, e del sindaco del capoluogo bruzio Franz Caruso. Il dottorato avrà una durata di tre anni. Per illustrarne le caratteristiche sono intervenuti il direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Unical Franco Rubino ed il coordinatore del progetto, il docente Fabio Piluso.

Dal profitto individuale al bene comune

«L’economia civile si differenzia dall'economia tradizionale perché è un'economia che tende a conseguire il bene individuale attraverso il perseguimento del bene comune – ha spiegato Rubino - Oggi l'impresa non è più soltanto alla ricerca del massimo profitto ma deve tendere a rispondere ai bisogni di tutti i soggetti che entrano in contatto con l'impresa stessa. Quindi non solo dei soci che tradizionalmente beneficiano del profitto dell'impresa ma anche dei dipendenti, dei fornitori. E ancora, deve prestare attenzione alla qualità richiesta dai clienti, alle banche finanziatrici ed alle regole imposte dallo Stato. Ovvero agli obblighi di versare le tasse e di operare con un bilancio pienamente trasparente». 

Economia della fraternità

Dopo i saluti del prorettore Francesco Raniolo e di Patrizia Piro, ordinario di costruzioni idrauliche, ha preso la parola monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Ionio e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il presule ha parlato di economia della fraternità come «elemento mancante della società civile. Per questo oggi viviamo in un tempo delle disuguaglianze, il tempo in cui la ricchezza è detenuta nelle mani di pochi. C'è sempre più impoverimento, i salari sono bassi. Ci vuole allora una risposta forte, di senso, seguendo appunto la filosofia di Antonio Serra, ma anche di altri illustri studiosi come Antonio Genovesi o Luigino Bruni. Per una economia fondata sul capitale umano, costruita sulla corresponsabilità e la sussidiarietà. In questa ottica don Carlo De Cardona è stato un pioniere, un grande uomo che ha anticipato la Banca d'Italia cooperativa, che ha anticipato, direi, l'economia civile. Una figura mistica, che nel territorio cosentino è già considerato beato e santo». Le conclusioni sono state affidate ad Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle BCC e della Fondazione Tertio Millennio: «La guerra dei dazi – ha detto – mette ancora più in evidenza la differenza tra una economia di cooperazione ed una di non civiltà. Riteniamo che la strada da perseguire sia quella di praticare un sistema finanziario che non sia disgiunto dai valori, dal rispetto per il prossimo e quindi dall'impegno per il bene comune».