Aspettando la Doc, i vini della Costa degli Dei conquistano stampa e operatori veneti
La presentazione dei vitigni Magliocco canino e Zibibbo ha visto oltre 45 presenze. Il presidente del Gal Papillo: «Inizia un cammino di narrazione della denominazione e del territorio vibonese»
di Redazione Economia
Un racconto autentico, appassionato, partecipato e identitario quello realizzato dal Gal Terre Vibonesi in sinergia con l'Associazione dei viticoltori vibonesi e l'Enoteca regionale della Calabria riferito alla nuova denominazione della viticoltura calabrese “Costa degli Dei” è stato realizzato a Verona, martedì 4 marzo, al Ristorante Romeo della città scaligera.
Davanti ad un pubblico di 45 operatori (giornalisti, ristoratori, blogger, influencer, sommelier) il presidente del Gal, Vitaliano Papillo, il presidente dell'associazione dei viticoltori, Domenico Silipo, Gennaro Convertini nella sua doppia veste di rappresentante Arsac e presidente dell'Enoteca Regionale della Calabria e Raul D'Alessandro, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Veneto hanno raccontato le caratteristiche dei vitigni Magliocco canino e Zibibbo che rappresentano l'espressione enologica della nuova doc attesa in provincia di Vibo Valentia e da tutta la Calabria del vino.
Entusiasti gli ospiti della masterclass che hanno degustato i vini Aramoni 2023 di Cantine Artese, Evoluzione 2023 di Origine & Identità, Ruggia 2023 di Cantina Masicei, Bianco di Falco 2022 di Cantine Benvenuto, A Batia 2021 di Casa Comerci e Natus 2021 di Cantine Marchisa, scelti dai produttori, veri protagonisti delle azioni di valorizzazione della nascente Doc, per evidenziare i tratti distintivi dei due vitigni a bacca nera e bianca che nel Vibonese e sulla Costa degli Dei si configurano come il tratto distintivo della viticoltura locale.

«Inizia da Verona - ha dichiarato il presidente del Gal Vitaliano Papillo - un cammino importante del quale abbiamo costruito la gemmazione già in Calabria e che mette al centro la valorizzazione dei vitigni Magliocco Canino e Zibibbo che meritano di essere tutelati e raccontati in stretta sinergia con il territorio nel quale vengono coltivati e del quale rappresentano l'identità. Una attività di promozione che ci porterà - tra meno di un mese - ad essere finalmente protagonisti come territorio nell'evento per eccellenza del vino italiano, il Vinitaly, in attesa di ricevere l'ufficialità della nascita della Doc».
Percorso di promozione dei vini vibonesi apprezzato anche dall'assessore regionale all'agricoltura, Gianluca Gallo, che «attraverso la sua azione amministrativa - ha concluso Papillo - sta tanto valorizzando l'enologia regionale attraverso una continua strategia di presenza autorevole nelle fiere e negli eventi nazionali e internazionali».
Il territorio vibonese ha un patrimonio «ricchissimo - ha aggiunto Papillo - non solo enologico, ma anche gastronomico, culturale, esperienziale. Patrimonio al quale serviva uno strumento che permettesse di riconoscersi nel suo insieme. Per questo abbiamo ideato e realizzato il marchio territoriale di qualità per parlare di tutto ciò che il territorio può esprimere».
Dei due vitigni della Doc ha sottolineato il carattere di «originalità» il presidente dei viticoltori vibonesi, Domenico Silipo, che alla platea di operatori ha rimarcato come essi vengano «vinificati con passione e rispetto del territorio e delle uve, offrendo altresì rispetto per il consumatore che troverà nelle bottiglie solo estrema qualità».
La nuova Doc Costa degli Dei si inserisce a pieno titolo nel contesto vitivinicolo calabrese. La candidatura prodotta dal Gal insieme ai viticoltori vibonese è un «tassello importante - ha ribadito Gennaro Convertini - che completa la già ricca biodiversità viticola calabrese». Valore storico, unicità di territorio e grande biodiversità della Calabria del vino ribadita a più riprese anche da Raul D'Alessandro, che ha curato in maniera appassionata la degustazione entrando nel dettaglio tecnico e gustativo dei vini proposti.