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09/10/2025 ore 20.34
Economia e lavoro

Balneari, Salvini promette indennizzi e nuove regole sulle concessioni: la Calabria tra le regioni in crescita

Con 669 imprese e un fatturato di 170 milioni, la regione è tra le protagoniste del settore. Il ministro delle Infrastrutture annuncia la modifica del Codice della navigazione per garantire indennizzi e tutele

di Redazione Economia

Prima la modifica al Codice della navigazione, poi un nuovo decreto. Obiettivo: «Eliminare ogni appiglio normativo che possa giustificare la negazione del diritto all’indennizzo, per le imprese balneari, in caso di perdita della concessione». È quanto ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso del suo intervento al TTG Travel Experience di Rimini la più importante vetrina del turismo italiano. Un passaggio necessario, la riproposizione della norma, dopo la bocciatura del decreto ministeriale da parte della Commissione europea che lo scorso luglio aveva rigettato il provvedimento giudicando la disposizione «contrastante con il diritto dell’Unione europea». Secondo Bruxelles, in via generale, gli indennizzi potrebbero disincentivare la partecipazione alle gare pubbliche con le quali verrà ridisegnata la mappa delle concessioni o peggio rappresentare una forma di eccessiva compensazione.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini (foto: Ufficio stampa ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) [Missing Credit]

Il ministro insiste però sulla necessità di una «compensazione equa» che «tenga conto degli investimenti e dei sacrifici fatti nel corso degli anni dai gestori degli stabilimenti balneari». Per questo motivo, ha assicurato Salvini, entro la fine dell’anno il Governo procederà alla modifica degli articoli del titolo II, capo I del Codice della navigazione, nelle parti riguardanti i beni del Demanio marittimo. « È da anni che io personalmente e la Lega ci battiamo per difendere il lavoro di migliaia di famiglie, di piccole imprese che danno vita, animano e portano lavoro, bellezza e sicurezza sulle spiagge italiane. C'è un contenzioso ancora aperto con la Commissione Europea – ha detto il ministro - che con due guerre in corso si preoccupa di licenziare i balneari. Noi teniamo duro, anche perché è un comparto che porta 100 milioni di turisti in Italia e porta 10 miliardi di ricchezza in Italia. Quindi non molliamo».

I numeri del settore in Italia

Secondo l'ultima indagine di Unioncamere-InfoCamere, basata su dataset del registro delle imprese delle Camere di commercio, le aziende del settore sono 7.244. In testa l’Emilia Romagna con 1.052, seguita dalla Toscana con 917 e dalla Liguria con 797. La Basilicata, con il 30%, e la Calabria, con il 25%, sono le regioni con la percentuale maggiore di imprese femminili sul totale. Tutti romagnoli i primi tre comuni con il maggior numero di imprese balneari: Ravenna (186), Cervia (154) e Rimini (150). Seguono Viareggio (125), Cesenatico (117) e Riccione (116). La Sardegna è la regione in cui dal 2011 il numero delle imprese è triplicato, con una crescita eccezionale del 190%. La provincia italiana con il maggior numero di stabilimenti balneari è Savona, con 447, seguita da Rimini con 416 e Lucca con 402. La provincia di Cosenza è quarta con 361 stabilimenti.

Per otto imprenditori su dieci, tra titolari e soci, l’impresa balneare rappresenta la principale fonte di reddito della famiglia[Missing Credit]

Nomisma nel 2024 ha stimato un fatturato medio di circa 260mila euro ad azienda, generato per il 50% dai servizi tradizionali: spiaggia, parcheggio e noleggio attrezzature. Bar e ristoranti arrivano a contribuire con una quota addizionale intorno al 48% del totale. Per otto imprenditori su dieci, tra titolari e soci, l’impresa balneare rappresenta la principale fonte di reddito della famiglia. Negli ultimi 2 anni, sempre secondo Nomisma, il 60% dei gestori ha investito in attrezzature ed arredi per ristorante e bar ed in strutture amovibili e ha migliorato i servizi in spiaggia e l’area destinata ai bambini. Gli addetti sono circa 75mila, 53mila dei quali lavoratori stagionali. Il fatturato complessivo tocca i 2 miliardi di euro.

I numeri in Calabria

Per numero di operatori la Calabria è quinta, dopo la Campania, con 669 imprese. Negli ultimi 15 anni ha visto più che raddoppiare le attività balneari, cresciute dal 2011 del 110%. La regione è seconda, dietro la Sardegna, per numero di imprese avviate. La provincia con il maggior numero di stabilimenti balneari è Cosenza con 361. Catanzaro ne ha 116, Reggio Calabria ne ha 111, Vibo Valentia 44 e Crotone 37. In Calabria gli addetti sono circa 7mila, 4mila e 500 dei quali lavoratori stagionali. Il fatturato complessivo tocca i 170 milioni di euro.