Bankitalia, Panetta: «L’economia irregolare vale 218 miliardi, nei territori infiltrati da mafie -16% di Pil pro capite»
Il Governatore: «Dal 2011 evasione ridotta di un terzo. La criminalità organizzata ostacola la crescita, compromettendo i tassi di occupazione e il dinamismo imprenditoriale». Aumentano inoltre i controlli antiriciclaggio
«Dal 2011 l’incidenza dell’economia non osservata sul Pil è diminuita di 2 punti percentuali. La quota dei lavoratori irregolari è scesa di oltre un punto, al 10%, e l’evasione fiscale, in rapporto al prodotto, si è ridotta di quasi un terzo, al 4%. Questi progressi riflettono la trasformazione del sistema economico e il rafforzamento della capacità operativa della Pubblica amministrazione».
Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno di studi 2025-2026 della Guardia di Finanza. Nei territori italiani «dove la criminalità organizzata è più radicata» ha detto Panetta, si «registrano ritardi nello sviluppo, un più basso livello di occupazione e un minore dinamismo imprenditoriale» che «nel medio e nel lungo periodo subiscono una perdita di prodotto pro capite stimata nel 16%».
L’economia irregolare «ha dimensioni significative» ha sottolineato Panetta. «Secondo le stime dell'Istat, quella non osservata nel 2023 generava un valore aggiunto pari a 218 miliardi e al 10% di Pil: il peso economico della criminalità organizzata è invece difficile da quantificare e privo di una valutazione ufficiale». «Quasi la metà dell’economia non osservata - ha detto il numero uno di Bankitalia - è localizzata nel Nord Italia, circa un terzo nel Mezzogiorno. Se rapportata al valore aggiunto di ciascuna area, l'incidenza è inferiore al 10% al Nord e superiore al 16% nel Mezzogiorno».
La banca centrale italiana monitora il regolare funzionamento del sistema creditizio nazionale. «Ai fini di antiriciclaggio la Banca d’Italia vigila su circa 1.100 intermediari, svolgendo attività di controllo a distanza e ispezioni in loco. In questo ambito, nel 2024 sono state condotte 600 azioni di vigilanza conoscitiva e correttiva e 43 accertamenti ispettivi. L’azione della Banca d’Italia si integra con quella dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, che - ha detto Panetta - opera all’interno dell’Istituto con un regime di autonomia e indipendenza. La Uif rappresenta un importante elemento del sistema nazionale di prevenzione del riciclaggio: nel 2024 ha ricevuto 370 richieste di collaborazione da parte dell’Autorità giudiziaria e degli organi investigativi e ha trasmesso 3.000 segnalazioni di operazioni sospette alle Procure».