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21/10/2025 ore 17.33
Economia e lavoro

Calabria, il Pnrr preoccupa: spesa al 13% e grandi opere ferme a meno di un anno dalla scadenza

Ritardi su infrastrutture stradali e ferroviarie, nessuno dei progetti è stato ancora chiuso. Incagliati 3 miliardi di euro. Il focus della Corte dei Conti sulla spesa per gli investimenti

di Redazione Economia
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 26-04-2021 Roma Politica Camera dei Deputati - Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi sul Recovery plan Nella foto Il PNRR Photo Roberto Monaldo / LaPresse 26-04-2021 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Communications by Prime Minister Mario Draghi on the Recovery plan

Ritardi e forti criticità nello stato di attuazione del Pnrr. In Calabria, a luglio 2025, il tasso di spesa era al 13%, il più basso tra tutte le Regioni italiane. I progetti ammessi a finanziamento sono 12.382. Il 65% è ancora in corso e nessun intervento è stato chiuso per le grandi opere. I progetti realizzati sono 4.396, il 35%, mentre i restanti 7.986, risultano attualmente attivi, cioè in fase di realizzazione. Il focus della Corte dei Conti sullo stato di attuazione degli interventi finanziati con i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza descrive un quadro preoccupante. Sia per i risultati raggiunti finora sia in previsione post attuazione degli interventi. Il Pnrr dovrà essere chiuso entro fine giugno 2026. Resta poco meno di un anno per terminare tutto. Difficile che si riesca, specie sul fronte delle grandi opere.

La spesa in Calabria

La dotazione finanziaria complessiva destinata alla Calabria è di 6 miliardi e 327 milioni. La provincia con la quota di finanziamento maggiore è Cosenza con 2 miliardi e 371 milioni di euro. Seguono Reggio Calabria con 1 miliardo e 411 milioni, Catanzaro con 1 miliardo e 405 milioni, Crotone con 594 milioni e Vibo valentia con 546 milioni di euro. La Regione Calabria è soggetto attuatore di 1.236 progetti, 201 dei quali risultano chiusi, per i quali ha ottenuto da Bruxelles 724 milioni di finanziamenti. Il Pnrr Calabria vale il 5% del Piano nazionale da 194,4 miliardi di euro. Infrastrutture e digitalizzazione sono le due missioni con le quote di finanziamento maggiore. Tra tutti i settori di intervento, quello più in ritardo è il capitolo che riguarda le infrastrutture stradali e ferroviarie: nessuno dei 22 progetti previsti è stato chiuso e i costi al momento ammessi sono pari a 351,5 milioni di euro, su 3,2 miliardi di finanziamento, nelle sole province di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza. Già ad agosto la Sezione centrale di controllo della Corte dei conti sulla gestione delle amministrazioni dello Stato aveva evidenziato «rilevanti ritardi», sottolineando «il mancato rispetto dei cronoprogrammi» proprio in relazione ai progetti di ammodernamento delle reti stradali e ferroviarie.

«A creare preoccupazione – è scritto nella relazione della magistratura contabile regionale - sono i tempi di realizzazione delle grandi infrastrutture, che sono le più costose e al contempo le più difficili da attivare e da portare a compimento. Altra preoccupazione riguarda la sostenibilità economica ed organizzativa degli interventi finanziati pensando al dopo Pnrr». Dovranno essere approntati «adeguati strumenti amministrativi e normativi per non trovarsi in difficoltà o del tutto impreparati nel momento in cui i cantieri saranno consegnati a chi dovrà gestire i progetti». Gli equilibri economici dei comuni verranno messi a dura prova nel momento in cui ci si troverà con opere nuove e pronte per l’utilizzo ma risorse finanziarie e personale insufficiente a garantirne il funzionamento. Secondo la Corte dei Conti in Calabria, soprattutto sul terreno della capacità degli enti locali, risulta difficile la progettazione di interventi che siano realmente cantierabili e che non siano datati. Risulta altresì difficoltoso rispettare i tempi di realizzazione, reperire le risorse necessarie a capitalizzare gli investimenti fatti sul territorio. Su tutto la Corte lamenta «la scarsa qualità dei progetti finanziati». «Per gli avvisi che prevedono cofinanziamenti, difficilmente – sostiene ancora la magistratura contabile - gli enti pubblici locali, la maggior parte in predissesto, trovano le risorse». In Calabria, è scritto a chiare lettere nella relazione, in tutti i cicli di programmazione i grandi progetti infrastrutturali hanno manifestato criticità «sia nelle procedure sia nelle difficoltà tecniche di realizzazione». Come accaduto per altre misure di finanziamento europeo, una quota determinante del Pnrr che non raggiungerà gli obiettivi di spesa entro il termine previsto, giugno 2026, potrebbe essere destinata ad altre finalità.