Cinque per mille, in Calabria in un anno versati oltre 5 milioni di euro: tra i destinatari onlus per disabili e anziani
Negli ultimi 3 anni le adesioni sono aumentate dell’11,5%. Aumentano i sostegni alle università: l’Unical è in testa con il 72% della raccolta. Ecco tutti i dati
Assistenza a disabili, anziani e migranti e lotta al disagio sociale in tutte le sue forme. Cresce la propensione dei calabresi a contribuire destinando il 5 per mille ad enti ed associazioni impegnate sul campo.
Negli ultimi 3 anni, dopo lo stop causato dalla pandemia, le adesioni sono aumentate dell’11,5%, il 7,5% in più tra il 2023 ed il 2024. Restano ancora pochi giorni di tempo per presentare la dichiarazione dei redditi ed indicare la destinazione della propria quota dell’Irpef. Versamenti su cui molte realtà del terzo settore ed onlus fanno grande affidamento.
Nel corso degli anni nel nostro Paese sempre meno contribuenti hanno versato l’8 per mille mentre si è registrato un debole incremento nella scelta del 5 per mille. Il primo vale il 30% dei contributi su scala nazionale, il secondo appena il 15%.
I dati
In Calabria nel 2024 l’8 per mille è stato scelto da 414.639 contribuenti su 1.163.524, il 36%. Il 2 per mille da poco meno di 60mila, il 5%. Il 5 per mille ha ricevuto 220.193 adesioni, il 19% del totale. L’accesso a questi contributi riguarda la platea più ampia di possibili beneficiari. In Italia sono 91mila. In Calabria sono 128: enti del terzo settore ed onlus, associazioni sportive dilettantistiche, enti impegnati nella ricerca scientifica, che operano nel settore della sanità, che curano beni culturali e paesaggistici o che gestiscono aree protette.
Diventano 570 se a questo elenco si aggiungono le tre università calabresi, i comuni e le camere di commercio. La provincia con il maggior numero di beneficiari - esclusi comuni, università ed altri enti od organizzazioni istituzionali - è Cosenza con 47. Seguono Reggio Calabria con 37, Catanzaro con 35, Vibo Valentia con 6 e Crotone con 3.
Sostegno a enti e associazioni
In Italia il 5 per mille ha prodotto contributi a favore dei beneficiari per un totale di 523 milioni di euro. La quota calabrese è di 5,2 milioni, appena l’1% del fondo. Più della metà della somma destinata alla regione è stata ripartita tra enti ed associazioni della provincia di Cosenza. In Calabria, in totale, la quota maggiore è andata a sostenere progetti del terzo settore e le onlus impegnate sul fronte dell’assistenza ai diversamente abili e dei migranti: oltre il 70%. Il 5% è andato ad enti con finalità religiose ed il 2,5% alle associazioni no profit impegnate nel recupero degli animali randagi. Ottantacinquemila euro sono andati alle università, il 4,5% dell’intero fondo, l’1% in più rispetto al 2023.
Unical in testa
L’Unical è in testa con il 72% della raccolta. All’Ateneo di Catanzaro è andato il 12% ed il 6% all’Università di Reggio Calabria. Da tempo è in corso un serrato dibattito politico su come rendere strutturali i sostegni ad enti ed associazioni che sul territorio spesso si sostituiscono agli organi ed alle istituzioni preposte. Una delle ipotesi al vaglio è quello della compartecipazione statale, con un contributo finanziario in misura (tutto o parte) delle quote destinate ai beneficiari del 5 per mille. In agenda prima della pandemia, la proposta si è persa nelle aule parlamentari complici le difficoltà di cassa.