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12/09/2025 ore 09.10
Economia e lavoro

Commercialisti ed esperti contabili, via libera alla riforma in Consiglio dei ministri

Il disegno di legge delega approvato a Palazzo Chigi completa il quadro della riorganizzazione voluto dal Governo

di Redazione Economia

Con il disegno di legge delega per i dottori commercialisti e per gli esperti contabili approvato  in Consiglio dei ministri si completa il quadro della riforma degli ordini professionali voluta dal Governo. Le novità riguardano i tempi di abilitazione alla professione, i compensi, le aggregazioni e le associazioni professionali e le pari opportunità negli organi elettivi.

Gli iscritti all’ordine sono 1 milione e 200mila. Gli aspiranti dottori commercialisti od esperti contabili potranno svolgere tirocini già durante il corso degli studi universitari per consentire di ridurre i tempi di abilitazione professionale: viene ridimensionato il divario tra i possessori di laurea specialistica e quelli di laurea triennale. Il ddl lascia alla libera contrattazione tra professionisti e clienti i compensi per le prestazioni. Per esercitare la professione in forma associata o in forma societaria sarà predisposta una disciplina ad hoc per regolamentare campi di attività, partecipazioni agli utili e nuovi parametri previdenziali.

Le nuove regole per i professionisti italiani

Il 4 settembre scorso il Consiglio dei ministri aveva dato l’ok al primo Ddl sulle professioni che ha riguardato 14 categorie. L’ultima riforma era stata varata nel 2012. Un milione e 600mila gli interessati nei vari campi specialistici professionali. Tra le novità più significative c’è l’estensione dell’equo compenso che era limitato a poche categorie. Il decreto di legge delega stabilisce che dovranno essere predisposti nuovi parametri per le professioni che non li avevano previsti nei propri ordinamenti. Nel settore sanitario cambia la punibilità per gli illeciti penali dei medici. In generale sarà possibile avviare percorsi di riconoscimento delle specializzazioni interne e delle certificazioni di competenza.

I componenti dei Consigli di disciplina, non saranno più nominati dai presidenti dei tribunali, ma stabiliti dagli Ordini stessi. Obbligatoria la parità di genere nella governance e nelle liste elettorali per gli Ordini e i Consigli nazionali e le elezioni per gli organi direttivi e consultivi potranno avvenire anche in modalità online. Cambiano infine le regole per la formazione continua: una quota di crediti da maturare annualmente dovrà essere destinata alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale. Le linee guida della riforma passano ora al vaglio del Parlamento. I decreti attuativi dovranno essere approvati entro sei mesi dal sì delle Camere.

Lo scudo penale nella sanità

Cambia la punibilità per gli illeciti penali dei medici e degli altri operatori del settore. Il sanitario che commette reati di lesioni o omicidio colposo nell'esercizio  della propria attività sarà punibile solo per “colpa grave” a condizione che in sede di accertamento giudiziario abbia svolto con diligenza tutto l’iter di buone pratiche clinico-assistenziali a tutela della salute del paziente. La norma non limiterà e non condizionerà il diritto dei cittadini al diritto di chiedere in sede civile il risarcimento dei danni subiti.

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La riforma dell’ordinamento forense

Alla professione legale verrà dedicato un disegno di legge delega ad hoc. Le linee guida riprendono le proposte avanzate dall’Avvocatura. Le novità in questo ambito riguardano l’esercizio della professione in forma collettiva: gli studi professionali legali saranno riconosciuti tali solo se gli avvocati sono titolari di partecipazioni sociali per almeno due terzi del capitale, dei diritti di voto e del diritto di partecipazione agli utili. I soci non professionisti potranno essere ammessi solo per prestazioni tecniche o finalità di investimento. Gli avvocati, infine, potranno partecipare alle società tra professionisti solo per esercitare attività di consulenza.

Le categorie professionali interessate dal Ddl del Governo del 4 settembre scorso

• Agrotecnici

• Architetti

• Assistenti Sociali

• Attuari

• Consulenti del lavoro

• Consulenti in proprietà industriale

• Dottori agronomi e forestali

• Geologi

• Geometri

• Giornalisti

• Ingegneri

• Periti Agrari

• Periti industriali

• Spedizionieri doganali

La riforma, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, consentirà di «promuovere e valorizzare i diversi ambiti professionali, adeguando le leggi di settore ai cambiamenti della società, semplificando e sburocratizzando i processi, potenziando i percorsi formativi, agevolando l’accesso».