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29/09/2025 ore 17.23
Economia e lavoro

Concordato preventivo, il viceministro Leo: «Nessun rinvio». Ecco chi può aderire (entro il 30 settembre)

Il viceministro dell’Economia esclude proroghe, restano poche ore quindi per presentare domanda. L’Agenzia delle Entrate ha inviato la comunicazione ai titolari di partite Iva interessati

di Redazione Economia

Mancano solo poche ore per presentare la domanda di concordato preventivo biennale, i titolari di partita Iva interessati hanno già ricevuto nel proprio cassetto fiscale la lettera dell’Agenzia delle Entrare che informa della possibilità di sottoscrivere l’accordo. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, esclude la possibilità che vi siano proroghe. Il Fisco ha aperto un doppio binario. L’adesione al concordato potrà essere inoltrata insieme alla dichiarazione dei redditi oppure in modo autonomo, compilando il modulo apposito. È anche previsto un ravvedimento speciale per gli anni che vanno dal 2019 al 2023. Non tutti, però, potranno aderire. Saranno esclusi coloro i quali hanno già accettato il concordato per il biennio 2024-2025, chi ha dichiarato ricavi superiori a 5.164.569 euro e le partite Iva forfettarie.

«Stiamo vedendo i risultati» ha detto il viceministro dell’Economia, dell’impegno messo dal Governo nel tentativo di recuperare somme che i contribuenti devono allo Stato. «È essenziale - ha detto Leo - che il concordato preventivo abbia successo nel regolarizzare le posizioni fiscali delle partite Iva. Abbiamo già ricavato 1,6 miliardi di euro e in un colpo sono usciti dal sommerso 190mila soggetti». Meno oneri burocratici e vantaggi sulla determinazione degli acconti fiscali. Questi gli obiettivi principali che hanno portato all’introduzione del concordato preventivo. Per il biennio 2025-2026 è previsto l’accesso esclusivo per chi ha svolto attività nei settori dell’agricoltura, delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio. La richiesta di pagamento dell’Agenzia delle Entrate sarà proporzionata al livello di affidabilità dei contribuenti sulla base del calcolo dell’Indice sintetico di affidabilità fiscale di ciascuna posizione tributaria.