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03/09/2025 ore 06.30
Economia e lavoro

Cresce (debolmente) l’occupazione a luglio tra uomini e giovani. Numeri in calo per donne e autonomi

È quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat. Solo tredicimila in più gli occupati rispetto a giugno.  Aumenta il numero degli inattivi

di Redazione Economia

Tredicimila occupati in più a luglio, +0,1%, su base mensile, rispetto a giugno. L’aumento riguarda gli uomini, i dipendenti (permanenti e a termine), i 15-24enni e i 35-49enni. Numeri in calo, invece, tra le donne, gli autonomi e nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione è salito al 62,8%, +0,1% rispetto a giugno. Sono diminuite le persone in cerca di lavoro, sia uomini che donne di tutte le età, -4,6%, 74mila unità in meno, sempre su base mensile. Lo dice l’ultimo report dell’Istituto nazionale di statistica.

Secondo l’Istat il tasso di disoccupazione è sceso al 6%, -0,3 punti rispetto a giugno, mentre quello giovanile è arrivato al 18,7%, -1,4 punti. Sono aumentati gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, +0,2%, 30mila unità in più, tra le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni. Il numero degli inattivi è invece diminuito tra gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni.

Complessivamente a luglio il tasso di inattività è salito al 33,2%, +0,1 punti rispetto a giugno. Confrontando il trimestre maggio-luglio con quello precedente, febbraio-aprile, si osserva un incremento nel numero di occupati pari allo 0,2%, con 51mila unità in più al lavoro. Rispetto al trimestre precedente però è cresciuto il numero delle persone in cerca di lavoro, +1,8%, 28mila unità in più, e sono diminuiti gli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni, -0,5%, 67mila unità in meno. A luglio il numero complessivo di occupati in Italia ha toccato quota 24 milioni 217mila. Sono aumentati i dipendenti permanenti (16 milioni 448mila) e i dipendenti a termine (2 milioni 567mila), mentre sono diminuiti gli autonomi (5 milioni 202mila). Il numero attuale di occupati è superiore dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 218mila unità in più. L’aumento ha riguardato gli uomini, le donne, i 25-34enni e chi ha almeno 50 anni.