Data center e Intelligenza artificiale, l’Arabia Saudita investe in innovazione tecnologica
Non solo petrolio, il Paese diversifica la sua economia. Accordi internazionali per venti miliardi di dollari per aumentare la potenza di calcolo
Il Fondo sovrano saudita si prepara ad investire 20 miliardi di dollari per sviluppare tecnologie e piattaforma nazionale di intelligenza artificiale. È in programma la realizzazione di 3 data center da 6,6 gigawatt. Tempi di realizzazione: otto anni. Il Regno del principe ereditario e primo ministro Mohammed bin Salman punta a posizionarsi dietro Stati Uniti e Cina che al momento dominano il mercato. Il progetto è gestito da Humain, società hi-tech controllata dal Fondo saudita che nei mesi scorsi ha sottoscritto accordi per un valore di 5 miliardi di dollari con Qualcomm, Amd e Nvidia per la fornitura di 500mila chip e di 7 miliardi di dollari con Amazon web services per archiviazione dati e cloud.
La parte operativa del progetto è stata affidata a Replit azienda leader nel settore IA che conta una rete di sviluppatori ed aziende consorziate in Medio Oriente e nei paesi del Golfo. Investimento ed accordo sono stati annunciati durante i lavori della IX conferenza internazionale organizzata a Riad dalla Future Investment Initiative.
L’Arabia Saudita è all’avanguardia nell’integrazione dell’intelligenza artificiale in settori chiave quali finanza, energia, logistica e sanità con ricavi pari a 130 miliardi di dollari all’anno. Adesso si punta più in alto. Il piano nazionale Vision 2030 e la Strategia nazionale per dati e IA (NSDAI), mirano a diversificare l’economia del Paese investendo in settori diversi da quello petrolifero. Obiettivo: non solo acquistare, ma arrivare a produrre e ad offrire servizi ad alto impatto tecnologico. L’Intelligenza artificiale è alla base del progetto Neom che prevede la realizzazione di una smart city interamente alimentata da un mix di energie rinnovabili.
Neom costerà 500 miliardi di dollari. Con i suoi 941 miliardi di dollari e un patrimonio netto gestito di 360 miliardi, il Public Investment Fund saudita ha modificato le sue strategie finanziarie investendo in ricerca e sviluppo e aumentando le proprie quote in aziende del calibro di Automatic Data Processing Inc., Live Nation e Suncor Energy. Il Paese guarda molto all’esterno ma il focus è ben chiaro sullo sviluppo interno. Con una maggiore potenza di calcolo il Regno potrà avanzare e consolidare la sua posizione alle spalle di Stati Uniti e Cina.