Dazi Usa, Napoli (Confapi): «Servono risposte forti e immediate. Così si mette in ginocchio il tessuto produttivo italiano»
Il vice presidente di Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata: «Non possiamo permetterci di restare in silenzio mentre uno dei mercati più importanti per il Made in Italy viene progressivamente chiuso alle nostre imprese»
Il crollo dell’export italiano verso gli Stati Uniti, evidenziato dai dati di agosto con un -21% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. I dazi imposti dagli Stati Uniti stanno già presentando un conto salatissimo alle piccole e medie imprese italiane, che rappresentano il cuore pulsante del nostro sistema produttivo.
«Non possiamo permetterci di restare in silenzio mentre uno dei mercati più importanti per il Made in Italy viene progressivamente chiuso alle nostre imprese» ha dichiarato Francesco Napoli, vice presidente di Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata.
«Il dato del -21% sull’export verso gli USA è solo la punta dell’iceberg. Dietro questi numeri ci sono aziende che stanno già tagliando produzione, posti di lavoro, e in alcuni casi chiudendo i battenti»
«È arrivato il momento di agire con determinazione:
- Attivando tavoli di confronto diplomatici immediati con le autorità statunitensi per ridiscutere i termini dei dazi;
- Sostenendo le PMI italiane attraverso misure concrete: credito agevolato, sostegno all’internazionalizzazione, incentivi all’innovazione e alla diversificazione dei mercati;
- Rafforzando i legami commerciali con Paesi extra-UE, dove oggi si registrano segnali di ulteriore contrazione.
Le pmi non possono diventare le vittime silenziose delle tensioni geopolitiche. Se oggi non si interviene con decisione, domani pagheremo un prezzo altissimo in termini di posti di lavoro, competitività e presenza italiana nel mondo. Serve una risposta coraggiosa, rapida e strutturale. Il tempo delle attese è finito».
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