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07/12/2025 ore 18.01
Economia e lavoro

Due calabresi conquistano il Gambero Rosso: la rinascita del Caffè Iaquinta diventa “Rivelazione Linea Professionale”

I cugini Tommaso e Luigi riportano ai vertici la storica torrefazione di San Giovanni in Fiore, premiata per freschezza, artigianalità e visione: «Portiamo avanti la tradizione iniziata da nonno Gigino»

di Battista Bruno

Rivelazione Linea Professionale” della Guida del Gambero Rosso. Per Luigi e Tommaso Iaquinta, due ragazzi calabresi, un riconoscimento di straordinaria importanza che premia anni di lavoro, dopo periodi difficili e complicati. Grazie a loro è ripartita l’attività storica della famiglia, mantenendo un livello artigianale sempre più alto, ma adeguato ai tempi e ai gusti dei clienti. Così il rinato Caffè Iaquinta celebra i suoi primi cinquant’anni con un riconoscimento che segna un punto di svolta: l’Award “Rivelazione Linea Professionale” della nuova Guida del Gambero Rosso.

La storica torrefazione di San Giovanni in Fiore, guidata oggi dalla terza generazione familiare, si conferma così tra le realtà più interessanti del panorama italiano, grazie a un percorso che unisce freschezza del prodotto, tostature calibrate, identità territoriale e un rapporto diretto con i professionisti dell’HoReCa. Un premio che non arriva per caso, ma come naturale esito di una visione chiara e della capacità di innovare senza perdere la radice artigianale che ha segnato la storia dell’azienda dal 1975. Questa più che la storia di un’azienda è la storia di due giovani calabresi che non si sono arresi. E ce l’hanno fatta perché hanno lottato e si sono dimostrati capaci di affrontare e vincere ogni sfida. Ne parliamo con loro, Tommaso e Luigi Iaquinta.

Cosa rappresenta per voi il premio “Rivelazione Linea Professionale” della Guida del Gambero Rosso?
Tommaso Iaquinta: «È un riconoscimento che ci emoziona molto. Lavorare in Calabria vuol dire muoversi in una regione piccola, dove le opportunità di crescita non sono infinite, ma per noi è un valore. Portare il nome del nostro territorio in una guida nazionale è motivo di grande orgoglio».

I curatori parlano della vostra linea professionale come di una proposta “identitaria e curata in ogni dettaglio”. Qual è la vostra filosofia?
Luigi Iaquinta: «Abbiamo deciso di essere trasparenti e coerenti. Le nostre miscele vengono spedite sempre a ridosso della tostatura: vogliamo garantire un caffè vivo, fresco, non stressato. Per questo abbiamo scelto di non entrare nella grande distribuzione e mantenere una filiera corta, così da poter seguire ogni passaggio e ogni cliente».

Freschezza e tostature medie sono due elementi ricorrenti nel vostro approccio. Perché questa scelta?
Luigi Iaquinta: «Perché vogliamo che si senta davvero la botanica delle miscele. Le tostature medie rispettano le origini, permettono di percepire ciò che il chicco contiene. Oggi possiamo dire di aver descritto realmente le nostre miscele, realizzando ciò che promettiamo».

La vostra linea professionale viene presentata come un “servizio”, non solo come un prodotto. Cosa significa?
Tommaso Iaquinta: «Significa che non consegniamo semplicemente sacchi di caffè: accompagniamo il lavoro dei baristi. Offriamo consulenza sull’estrazione, consigli sulla gestione, introduciamo nuovi metodi, costruiamo servizi personalizzati. Non vogliamo essere fornitori, ma partner».

Una delle vostre miscele, Soave, è stata premiata con tre macinini. Cosa la rende speciale?
Luigi Iaquinta: «È un equilibrio studiato: 50% Arabica da Colombia e Brasile, e 50% Robusta indonesiana da Giava. In tazza ha una crema tigrata, un corpo morbido, note speziate, caramello, marzapane e cioccolato. È una miscela che racconta bene cosa intendiamo per “tostatura media ben calibrata».

Quest’anno celebrate anche i cinquant’anni della torrefazione. Quanto conta la vostra storia familiare?
Tommaso Iaquinta: «Moltissimo. Tutto nasce da nostro nonno Gigino, che nel 1975 impostò i tre pilastri che ci guidano ancora oggi: freschezza, artigianalità e qualità. I nostri padri hanno sviluppato l’azienda, e noi abbiamo provato a rinnovarla portando energie nuove, formazione e una gestione più moderna».

Il premio vi dà maggiore visibilità anche fuori dalla Calabria. Come guardate ai mercati esteri?
Luigi Iaquinta: «Con interesse e prudenza. Abbiamo già contatti e collaborazioni all’estero, ma vogliamo crescere senza strappi. Lavoriamo su rapporti diretti, su servizi su misura: è ciò che ci distingue e che vogliamo mantenere».

Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Tommaso Iaquinta: «Il nostro sogno più vicino è creare uno spazio dedicato alla formazione: analisi sensoriali, degustazioni, giornate informative, una piccola academy per professionisti e appassionati. A lungo termine, sogniamo una caffetteria con micro-roastery e una presenza più stabile nel Nord Italia e nel Nord Europa».

Chiudiamo con una vostra frase: “Il caffè non è solo una tazzina”. Cosa significa per voi?
Tommaso e Luigi: «Significa che il caffè è relazione, crescita, incontro. È un luogo simbolico che racconta chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare. Ed è da qui che vogliamo continuare a costruire il nostro percorso».