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30/06/2025 ore 21.21
Economia e lavoro

Edilizia in crescita, i costruttori calabresi: «Preoccupati dal dopo Pnrr e dallo spopolamento, ecco 4 proposte per affrontare il futuro»

VIDEO | Al confronto nella sede regionale dell’Ance anche i vertici nazionali col nuovo direttore Bocognani ed il responsabile del centro studi Monosilio. Ci si interroga sul momento in cui si esauriranno i fondi europei e s’invoca una sburocratizzazione

di Nico De Luca

L'edilizia fa segnare ancora un buon trend di crescita, ma le imprese si interrogano sul dopo Pnrr con i bonus casa che ha prodotto. In Calabria i costruttori si sono confrontati a Catanzaro ricordando che il settore è anche qui motore del cambiamento.

Edili metà degli occupati

«In tutta Italia e in Calabria in particolare l’edilizia ha trainato la ripresa da quel tonfo che ci fu nel 2020 – ha detto Flavio Monosilio, direttore del Centro studi dell’Ance, l’Associazione nazionale dei Costruttori edili –. Quello che vediamo è il rischio che dopo la fase attuativa del Pnrr si ritorni a una situazione in cui il settore delle costruzioni, che pure rappresenta una parte fondamentale dell'attività economica della Calabria, il 50% degli occupati sono del settore delle costruzioni, dell'industria, corra situazioni di grande pericolo».

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Una sola eccezione

«Mai come in questo momento il comparto delle costruzioni sta registrando un trend sempre in crescita e molto importante – ha commentato il presidente di Ance Calabria Roberto Rugna –, siamo molto contenti e fiduciosi insomma». Un ottimismo che forse stride con gli allarmi legati allo spopolamento, specie delle aree interne «È vero, ma è l'unico dato negativo che cercheremo di affrontare».  

Quattro proposte

Uno scoglio notevole, dunque, che Ance intende affrontare seguendo precise direzioni.

«Noi abbiamo fatto una proposta su quattro indirizzi – ha specificato Romain Bocognani che dal 1° luglio assume la carica di direttore generale di Ance –. Si tratta della casa della rigenerazione urbana, di infrastrutture, la dignità del lavoro perché è un aspetto molto importante anche per tenere le persone nel loro territorio e poi l'innovazione che è il grande tema anche con l'intelligenza artificiale che è la sfida del futuro. E poi sburocratizzare un poco perché tanti progetti sono pronti per vie di autorizzazioni, per varie perdite di tempo che poi logicamente ricadono anche sulle nostre aziende. Più si stringono i tempi e più ci sono difficoltà per la consegna dei lavori».

Ponte in sette anni

La Regione Calabria è convinta che altri investimenti saranno attratti dal Ponte sullo Stretto, opera di riferimento prossima alla cantierizzazione.

«Partiranno a settembre circa un miliardo di euro di lavori – ha specificato l’assessore regionale Maria Stefania Caracciolo – e sono le opere compensative, quindi si darà avvio ai lavori che nell’arco di sette anni si dovrebbero concludere».