Emirati Arabi, la nuova frontiera dell'economia mondiale dove la Calabria si sta ritagliando un suo ruolo
A “Buongiorno in Calabria” su LaC Tv il presidente del gruppo Diemmecom, Domenico Maduli, e il docente della Luiss business school, Giuseppe Cavallaro hanno raccontato i progetti di internazionalizzazione e le grandi opportunità che si stanno muovendo nella regione
Dubai ed Abu Dabi non sono soltanto mete turistiche internazionali che ogni anno fanno registrare oltre 140 milioni di turisti l’anno ma sono anche un polmone economico che offre grandi opportunità di business. Un mercato che sta attirando l’attenzione degli stakeholder di tutto il mondo, Italia compresa. Per questo la Luiss Business school da anni è presente negli Emirati Arabi con una scuola di formazione che aiuta l’internazionalizzazione delle imprese italiane nella regione. Una scuola che ha visto recentemente anche la partecipazione del presidente del gruppo editoriale Diemmecom, Domenico Maduli, e del direttore generale del gruppo, Maria Grazia Falduto, che hanno portato l’esperienza imprenditoriale di un gruppo che ha fatto dell’innovazione la propria cifra.
Dubai e Abu Dhabi accelerano il passo per modernizzare il Paese, Italia partner strategicoDel progetto si è discusso durante “Buongiorno in Calabria” (QUI LA PUNTATA), la trasmissione di infotainment del mattino condotta da Massimo Clausi e Alessia Truzzolillo. Ospiti lo stesso presidente Maduli e l’economista e docente Luiss, Giuseppe Cavallaro.
«Noi - ha spiegato il presidente Maduli - sono già tre o quattro volte che andiamo in questi mercati a capire come portare il nostro know how, il nostro modello di lavoro. Badate bene. Dubai non è uno slogan, Dubai è metodo, accesso e relazioni ed opportunità per chi vuole portare innovazioni in questi mercati e da questi mercati portare in Italia una forma di business che può fare bene al mercato italiano. Il più delle volte Dubai appare più come un Paradiso turistico, e sicuramente lo è, ma è soprattutto grande opportunità per tutto il mercato europeo. Quindi grande merito a questi italiani che sono lì da qualche anno e hanno intuito per primi queste grandi potenzialità».
Emirati Arabi, programma di investimenti da 2mila miliardi di dollari in 10 anniUn concetto questo rimarcato dal professor Cavallaro. «La presenza dei vertici del gruppo Diemmecom ci ha permesso di individuare con loro tanti temi e soprattutto tante opportunità di business per tante aziende calabresi che vorrebbero essere da noi aiutate nello sviluppo della internazionalizzazione. In questo gli Emirati sono in grande crescita e hanno dalla loro la più grande soddisfazione che un imprenditore, un cittadino nel mondo può avere ovvero quello di essere un paese zero tasse».
Non solo ma la regione non sembra aver subito contraccolpi dalle tensioni geopolitiche che si registrano in seguito al conflitto fra Israele e Palestina. «Gli Emirati Arabi Uniti sono un paese a tutela di sicurezza immensa - spiega il docente Luiss - non sono in guerra con nessuno ed è una delle poche regioni arabe in cui c’è una convivenza vera fra le varie civiltà. A Dubai c’è un quartiere in cui ebrei, musulmani e cattolici possono pregare insieme. In un quartiere vicino al centro città, gli ebrei hanno la loro, diciamo così, casa, i cristiani hanno la loro chiesa, i musulmani naturalmente hanno le loro moschee. Gli Emirati hanno rapporti addirittura anche con Israele, hanno firmato i cosiddetti piani di Abramo insieme all'Arabia Saudita che a causa della guerra con la Palestina sono stati sospesi, ma è una sospensione, chiamiamola, temporanea».
Questa filosofia si accompagna con il grande potenziale economico di questo Paese. Come ha sottolineato il presidente Maduli in quella regione sono molto avanti «rispetto a noi nell'innovazione tecnologica, nei sistemi dell'intelligenza artificiale, cioè questi Paesi determineranno la nuova economia che si sta muovendo nel mondo. Naturalmente non è facilissimo impiantare lì un business, bisogna essere in un certo qual modo “accolti” per questo ringrazio il professor Cavallaro, l’avvocato Saccomanno che ci hanno accompagnati in questo viaggio. Un’opportunità che ci ha permesso di illustrare il nostro metodo di lavoro, il nostro modo autorevole e tecnologicamente avanzato di fare informazione, una Calabria che vuole uscire dagli angusti confini regionali. Io credo sia arrivato il momento che imprese, università e mondo finanziario facciano rete comune per uscire un po’ dall’asfittico dibattito politico, qui tocchiamo una nota dolente, per portare la Calabria in una dimensione internazionale».
Un concetto ripreso dal docente che da 15 anni organizza questo corso di formazione negli Emirati. «Non tutti riescono a fare business se non sono preparati. Quindi quello che facciamo noi alla LUISS Business School è preparare anche gli studenti, fra cui molti calabresi, non solo i professionisti, manager e gli investitori. Proviamo a dargli regole chiare per poter fare un'operazione di business seria, come la sta facendo Demmecom, il Presidente Maduli, Maria Grazia Falduto, insieme ai miei collaboratori Vincenzo Fedele e Andrea Saccomanno. Questa sinergia ha come obiettivo quello di costruire un ponte vero tra le imprese calabresi, tra i manager calabresi, tra gli studenti calabresi, tra gli operatori economici calabresi e il mondo degli Emirati. Questo è un grande grande obiettivo che ci siamo posti e che porteremo sicuramente in porto. Perché? Perché stiamo sicuri che la Calabria, i calabresi, tutti hanno tante possibilità di fare business qui. Faccio solo un esempio, il Food & Beverage che rappresenta la maggiore voce di export italiana. La Calabria ha tantissimi prodotti di eccellenza agroalimentari».
Il breve dibattito si è concluso con un appello alle istituzioni a sostenere questo progetto che serve per ridare ossigeno al sistema Italia che è fortemente in affanno a causa di una contrazione degli investimenti, condizionata da vari fattori che vanno dal costo del denaro alla tassazione eccessiva. Negli Emirati ci sono invece nuove opportunità di business. Un solo esempio su tutti: stanno partendo in questo momento l’Agenda economica D33 ed il Piano regolatore urbano Dubai 2040; due progetti del valore di 2mila miliardi di dollari.