Sezioni
Edizioni locali
04/11/2025 ore 12.33
Economia e lavoro

Emirati Arabi, programma di investimenti da 2mila miliardi di dollari in 10 anni: Dubai tra i maggiori poli di attrazione economica e finanziaria

Accordi strategici su infrastrutture, innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile del territorio. Le aziende estere hanno l’opportunità di partecipare a questo cambiamento epocale investendo nel futuro del Paese

di Redazione Economia

Diversificare l’economia, governare la transizione digitale e creare condizioni di sviluppo ecosostenibile. Gli Emirati Arabi accelerano il passo per modernizzare il sistema politico ed imprenditoriale, i servizi, le infrastrutture e le aree urbane. Le aziende estere hanno l’opportunità di partecipare a questo cambiamento epocale investendo nel futuro del Paese. Sono 300mila le realtà produttive di 80 nazioni già impegnate sul campo con progetti in corso negli ambiti più disparati, dalla cultura alla ricerca. Dubai si candida ad essere uno tra i maggiori poli di attrazione economica e finanziaria dei prossimi anni. E lo fa con due progetti del valore di 2mila miliardi di dollari: l’Agenda economica D33 ed il Piano regolatore urbano Dubai 2040. La somma prevista per portare a termine la programmazione è da capogiro. Ma il governo del regno del Golfo ha ben chiari gli obiettivi e i percorsi da seguire per ottenerli. Grande attenzione è rivolta alle imprese innovative e alla formazione, in ambito stem e tecnologico avanzato, dei giovani emiratini.

Dubai e Abu Dhabi accelerano il passo per modernizzare il Paese, Italia partner strategico

L’Agenda economica degli Emirati Arabi

Lanciato nel gennaio del 2023 dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro e sovrano di Dubai, il programma di investimenti punta, entro il 2033, a raddoppiare le dimensioni dell'economia e del commercio estero del Paese. Gli Emirati stimano, in dieci anni, un apporto di investimenti esteri fino a 177 miliardi di dollari, con 27 miliardi di investimenti per la transizione digitale. Previsto un aumento della spesa pubblica pari al 4% annuo nel periodo: passerà dagli attuali 140 a 190 miliardi di dollari nel 2033. Il governo punta inoltre ad aumentare il valore della domanda interna di beni e servizi. L'Agenda prevede un programma di finanziamenti per sostenere la crescita delle aziende con l’obiettivo di creare 65mila nuovi posti di lavoro per i giovani emiratini puntando su competenze in campo stem, tecnologico ed informatico.

Investimenti per 500 miliardi di dollari sono in programma per ferrovie, metropolitane, porti ed aeroporti[Missing Credit]

Un'altra priorità evidenziata dall'Agenda D33 è quella di rendere Dubai una delle tre principali destinazioni internazionali per il turismo e gli affari. Il governo emiratino punta a stringere accordi commerciali con 400 città del mondo e con il programma Dubai economic corridors 2033 ha gettato le basi per migliorare le relazioni commerciali estere esistenti con Africa, America Latina e Sud-est asiatico. Il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti nell’Agenda economica ha un costo stimato di 1.750 miliardi di dollari.

Il Piano regolatore urbano Dubai 2040

Il programma pluriennale definito dal governo delinea un progetto multimodale per uno sviluppo urbano sostenibile. Si concentra sul miglioramento della qualità della vita della popolazione con un occhio rivolto al turismo e ai visitatori business. La città di Dubai ha accolto nel 2024 un numero record di oltre 18 milioni di visitatori internazionali, in crescita del 9% rispetto al 2023. Dal punto di vista strutturale ed infrastrutturale Dubai è un cantiere a cielo aperto. I progetti già avviati coinvolgono decine di aziende estere, italiane comprese.

Veduta dall'alto di Dubai Marina l'area portuale turistica che fa da cornice all'area di espansione urbanistica del centro città[Missing Credit]

La popolazione della capitale del regno è cresciuta di 80 volte negli ultimi 60 anni e oggi conta 3,3 milioni di abitanti: dal 1980 l’area urbana di Dubai è aumentata di 170 volte con una progressione nelle aree edificabili del centro e della periferia. È previsto l’ammodernamento dei quartieri storici di Deira e Bur Dubai, del centro città, di Business Bay, Dubai Marina e JBR, beach come pure dell’Expo 2020 Centre e del Dubai Silicon Oasis Centre. Si prevede un aumento delle attività di ristorazione e di quelle ricettive e commerciali con una implementazione pari a 5 volte la presenza attuale. Su questo fronte il governo prevede un impegno di 300 miliardi di dollari.

Il commercio estero degli Emirati Arabi

Leader nel settore petrolifero, il Paese punta a sviluppare commerci esteri non oil. La crescita nei primi sei mesi dell’anno è stata pari al 24% rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo la UAE Federal competitiveness and statistics authority oggi circa il 75% del Pil nazionale proviene da settori non petroliferi: edilizia, logistica, servizi finanziari, turismo e nuove tecnologie. Nel 2024 Dubai ha attratto investimenti diretti esteri per un totale di 45 miliardi di dollari, con un aumento del 48% rispetto al 2023. Sempre nel 2024 l’hub commerciale e logistico regionale con Abu Dhabi compartecipe degli introiti, ha guadagnato 53 miliardi di euro.

L’Unione europea e l’Italia

Il volume di scambi di beni tra l’Unione europea e gli Emirati Arabi ha raggiunto i 55 miliardi di euro nel 2024, quasi la metà dell’intero pacchetto commerciale nell’area del Golfo. Sono stati sottoscritti accordi di partnership in materia di energie rinnovabili, innovazione tecnologica e transizione digitale. Nei primi tre mesi del 2025, l’export italiano verso gli Emirati ha fatto registrare un aumento del 49% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Italia è il terzo principale fornitore di beni di consumo dopo la Cina e l’India. Resta alta la domanda di beni lusso, con gioielli e orologi in testa, restano forti, ma cresce la richiesta nei settori della meccanica avanzata, delle energie rinnovabili, del trattamento acque e delle attrezzature per le attività petrolifere. Gli Emirati Arabi stanno investendo molto nelle imprese innovative e nella formazione post universitaria e professionale. Anche su questo fronte l’Italia si ritrova in primissima linea.

L’Italia è il terzo principale fornitore di beni di consumo agli Emirati Arabi dopo la Cina e l’India[Missing Credit]