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15/11/2025 ore 15.11
Economia e lavoro

Evasione record in Calabria, la Cgia avverte il Governo: «Altro che patrimoniale, servono controlli veri»

Con un’economia sommersa al 19,1% e oltre 3 miliardi di imposte evase, la nostra è la regione più critica. Uno studio respinge ogni ipotesi di nuova patrimoniale e chiede un cambio di strategia: meno tasse e più lotta ai furbetti

di Redazione Economia

La Cgia si schiera contro l’ipotesi di tassare ulteriormente i patrimoni dei contribuenti. La manovra finanziaria non la prevede, ma alcune proposte di modifica al testo invece sì. Per il Centro studi dell’associazione artigiani e piccole imprese di Mestre non si può pensare di procedere a prelievi forzosi, perché «le imposte che gravano sulla ricchezza già esistono e in 20 anni il gettito fiscale è aumentato del 74%». La Cgia calcola che nel 2004 l’Erario ha incassato 29,3 miliardi, mentre nel 2024 ne ha riscossi 51,2. Secondo l’associazione degli artigiani, con la pressione fiscale al 42,8%, in crescita dell’1,6% rispetto al 2023, è inutile continuare a colpire i patrimoni accertati e sottoposti a prelievo, occorre invece intensificare l’attività di scoperta e recupero delle somme evase.

L’economia non osservata vale l’11,2% del valore aggiunto. Al Sud è maggiore che al Nord e raggiunge il 16,5%[Missing Credit]

Istat e ministero delle Finanze dicono che l’economia non osservata vale l’11,2% del valore aggiunto, le somme non riscosse ammontano a 102,4 miliardi di euro. È record al Sud e in Calabria, prima regione per percentuale di evasione sul gettito. Gli artigiani chiedono più risorse per la lotta all’evasione.

Quanto pagano gli italiani

La fetta più consistente di gettito arriva dall’Imu. L’imposta unica sugli immobili vale 23 miliardi, il 45% del prelievo fiscale complessivo. L’imposta di bollo che grava obbligatoriamente sui conti correnti, sui conti di deposito, sulle fatture e sulle ricevute ha consentito allo Stato di incassare 8,9 miliardi. Dal bollo auto sono arrivati 7,5 miliardi e dall’imposta di registro altri 6. Le imprese hanno pagato 2 miliardi di tasse sul patrimonio netto. L’imposta ipotecaria ha raccolto 1,8 miliardi e il canone tv ha portato allo Stato un altro miliardo e mezzo. L’imposta sulle successioni e donazioni ha totalizzato un miliardo di guadagno, come la tassa su imbarcazioni e aeromobili. Poco più di 700 milioni sono arrivati dai diritti catastali e circa mezzo miliardo dall’imposta sulle transazioni finanziarie.

I numeri dell’evasione fiscale

Le imposte evase ammontano a 102 miliardi e 482 milioni. L’economia non osservata vale l’11,2% del valore aggiunto. Al Sud è maggiore che al Nord e raggiunge il 16,5%. In Calabria la quota arriva al 19,1%: le imposte evase sono pari a 3 miliardi e 178 milioni, 20,9 euro ogni 100 di gettito finito nelle casse dell’Erario. Seguono la Puglia, la Campania, la Sicilia e la Sardegna. Sono però i contribuenti lombardi ad avere il debito maggiore con lo Stato: 16 miliardi e 741 milioni, oltre il 10% del totale. Seguono il Lazio con 11 miliardi e 418 milioni, la Campania con 9 miliardi e 471 milioni, l’Emilia Romagna con 7 miliardi e 893 milioni, il Veneto con 7 miliardi e 898 milioni e la Sicilia con 7 miliardi e 676 milioni. La Provincia autonoma di Bolzano è la realtà più virtuosa del Paese con solo il 7,7% di sommerso sul valore aggiunto.

Famiglie ed imprese: occorre allentare il carico fiscale

Meno tributi più azioni di contrasto. Chi non paga vive alle spalle dei contribuenti regolari e danneggia l’economia nazionale. Per la Cgia non servono proposte di ulteriore tassazione dei patrimoni ma è necessario «avviare un serio contrasto dell’evasione fiscale» specie «nelle aree del Paese dove la propensione è più diffusa». L’associazione degli artigiani invita il Governo e le forze politiche a rinnovare il quadro normativo per intensificare gli interventi che possono portare al «recupero di risorse che - sostiene la Cgia - sono necessarie per finanziare la scuola, la sanità e il sociale» anche «razionalizzando la spesa pubblica, attraverso il taglio degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze».