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13/08/2025 ore 06.30
Economia e lavoro

Export italiano in crescita a giugno (+4,9 per cento): farmaci e agroalimentare trainano le vendite

Vendite negli Usa a +10,3% prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi. Ma l’avanzo commerciale è diminuito di 9 miliardi rispetto al primo semestre del 2024

di Redazione Economia

A giugno torna a crescere l’export italiano trainato dalle vendite nei Paesi extra europei. L’aumento è del 4% rispetto al mese di maggio del 2025 e del 4,9% rispetto al mese di giugno del 2024. Il volume delle vendite registra un incremento dello 0,8% su base annua. Un dato positivo anche in ragione della crescita degli acquisti dagli Usa (+10,3%).

Anche se sulle vendite pesa la flessione degli scambi registrata tra febbraio e aprile. L’avanzo commerciale è di 22,8 miliardi di euro, è frutto degli scambi con i Paesi extra Ue ma è in forte riduzione rispetto al primo semestre del 2024 quando gli incassi sono stati pari a 29,1 miliardi di euro. L’aumento su base mensile dell’export è maggiore per l’area extra Ue (+6,3%) rispetto a quella Ue (+1,8%). Scambi commerciali in ripresa dopo il calo segnato in primavera: nel secondo trimestre 2025, infatti, rispetto al precedente l’export si è ridotto del 2,6% e l’import dell’1,7%.

Lo sostiene l’Istat nel suo report mensile sull’andamento del settore. Gli acquisti dagli Usa hanno confermato l’interesse per i prodotti di qualità italiani. Gli importatori americani hanno approfittato della lunga trattativa sui dazi per fare incetta di beni da stipare nei propri depositi. Salgono gli acquisti dall’estero. A giugno le importazioni crescono del 3,3% rispetto a maggio e del 4,8% su base annua. In termini di volume l’aumento è del 2,6%.

Balzo in avanti delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+39,0%), mezzi di trasporto, esclusi gli autoveicoli (+15,9%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,0%) e apparecchi elettrici (+3,5%). Si riducono, invece, su base annua le esportazioni di autoveicoli (-2,9%), computer, apparecchi elettronici e ottici (-2,7%) e articoli in pelle (-2,2%). L’Italia importa dagli Stati Uniti più di quanto venda: +45,7% a giugno e +14,9% complessivamente nel primo semestre del 2025.

Le esportazioni verso gli Usa nel primo semestre dell’anno sono invece cresciute del 7,8%. Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+77,1%) e prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+35,5%) i beni con il maggior incremento di richiesta. I primi sono cresciuti nell’arco di tutti i primi sei mesi dell’anno (+77,9%) mentre i secondi hanno segnato a giugno un incremento consistente dopo la flessione (-10%) registrata da gennaio a maggio.

L’Italia importa dagli Stati Uniti più di quanto venda: +45,7% a giugno e +14,9% nel primo semestre del 2025[Missing Credit]

L’Istat sostiene che "la crescita tendenziale dell'export è spiegata per 3,2 punti percentuali dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici”. Vendite di elevato impatto nel settore della cantieristica navale hanno caratterizzato in maniera positiva i rendimenti ad inizio di anno. Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’aumento dell’export nazionale sono la Svizzera (+18,4%), il Belgio (+15,8%), la Spagna (+12,0%), gli Stati Uniti (+10,3%), il Regno Unito (+10,1%) e la Francia (+6,7%). Crollano, invece, le vendite in Turchia (-13,3%) e nei Paesi Bassi (-9,7%).

In calo le esportazioni di autoveicoli e di computer, apparecchi elettronici ed ottici[Missing Credit]

Sempre secondo l'Istat l'incremento dell’export nella prima metà dell’anno “è spiegato dalle maggiori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+38,8%), di mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+8,7%), di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+5,1%) e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+3,4%)”. In tutti gli altri settori, invece, i risultati sono di segno negativo. Le diminuzioni più ampie riguardano il coke e i prodotti petroliferi raffinati (-22,9%) e gli autoveicoli (-10,3%).

Il saldo commerciale a giugno 2025, cioè la differenza tra la merce importata e la merce esportata, è pari a +5.409 milioni di euro. A giugno del 2024 era +5.150 milioni di euro.

Aumenta il deficit energetico: gli approvvigionamenti italiani costano 3.922 milioni contro 3.581 milioni di euro del 2024. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici sale da 8.731 milioni di giugno 2024 a 9.331 milioni di giugno 2025. Nel mese di giugno 2025 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,2% su base mensile e flettono del 2,7% su base annua.