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25/10/2025 ore 06.30
Economia e lavoro

Falso Made in Italy: 100 miliardi di euro di danni e la criminalità internazionale dietro le etichette

Moda, articoli per la casa e alimentari sono le categorie più contraffatte: Parmigiano, ragù e aceto balsamico tra i prodotti più interessati dal tarocco. In Campania e Puglia grandi centrali di produzione e smistamento

di Redazione Economia

Belli, buoni e di qualità. Tutti vogliono i prodotti italiani ma sempre più spesso l’etichetta inganna gli acquirenti. Il falso Made in Italy è un affare mondiale dal costo, per le imprese nazionali, di 100 miliardi di euro all’anno. Mancati guadagni che finiscono nelle casse di organizzazioni criminali internazionali che alimentano un mercato in grande crescita spinto dall’aumento della domanda. Il falso costa di meno. Lo si fa passare per buono e lo si inserisce nella normale politica di ricambio stagionale delle merci, quando si tratta di prodotti non alimentari. Abiti, scarpe, borse, orologi e occhiali, tecnologia meccanica ed informatica, articoli per la casa, apparecchiature per uso domestico non elettriche, complementi d’arredo e persino piastrelle e ceramiche fruttano 15 miliardi. Ma i veri guadagni si fanno con i prodotti agroalimentari. Un giro illegale d’affari del valore di 85 miliardi di euro che limita la capacità competitiva di molte aziende. Le contraffazioni fatturano il 99% degli introiti nei Paesi esteri. Soprattutto extra europei.

Uno studio di MGlobale dello scorso anno rivela che in Giappone e in Brasile le vendite di prodotti alimentari non autentici raggiunge il 70% di quelli che si trovano sul mercato e che la Germania, di stanziata di pochi punti percentuali, sia il terzo bacino più sfruttato da chi alimenta questi traffici. Secondo MGlobale i falsi più venduti all’estero sono ragù, parmigiano e aceto balsamico. Ma, sostiene lo studio, tutte le etichette sono altamente spendibili: dai vini ai salumi, passando per conserve, sottoli e formaggi.Il parmigiano è in assoluto il prodotto alimentare più taroccato al mondo.

Il formaggio parmigiano è in assoluto il prodotto alimentare più taroccato al mondo [Missing Credit]

La falsificazione dei prodotti distorce i mercati, stravolge gli equilibri economici legali, aggira le regole doganali, mina alla base gli scambi commerciali, penalizza il lavoro regolare, incentiva quello irregolare, favorisce l’evasione fiscale e contributiva. Con la diffusione del commercio online è diventato praticamente impossibile mettere un freno alla compravendita di prodotti a marchio italiano non autentici. Falsa l’etichetta ancora più falso il contenuto della confezione, quando c’è. Il commercio online aggrava il fenomeno complice il costante bombardamento mediatico su siti e social nerwork. Vittime più o meno inconsapevoli sono i giovani di età compresa tra i 14 ed i 29 anni e gli adulti over 55. In generale, di fronte ad una proposta di acquisto a prezzo d’occasione si pensa di aver fatto un affare.

Il contrasto al falso in Italia

Ieri si celebrava la 5° edizione della "Giornata della lotta alla contraffazione per gli studenti” iniziativa organizzata dal ministero del Made in Italy in collaborazione con il ministero dell'Istruzione. Sono stati presentati i numeri dell’attività di contrasto svolta dalla guardia di finanza. Nei primi 9 mesi dell’anno sono stati svolti 9.000 controlli che hanno portato al sequestro di 527 milioni di beni, tra prodotti contraffatti, falsamente etichettati come italiani o non conformi agli standard di sicurezza.

In Campania e in Puglia sono state scoperte due centrali di smistamento di merci taroccate[Missing Credit]

Il 90% delle merci contraffatte proviene da Cina, Hong Kong e Turchia. Aumentano i controlli doganali. Insieme ad europol ed interpol la guardia di finanza ha intensificato il monitoraggio del web e del dark web per individuare venditori e  piattaforme illegali. Il Sud si conferma punto di raccordo della proliferazione di attività illegali. In Campania ed in Puglia sono state scoperte due grandi centrali di produzione, approvvigionamento, smistamento e vendita di prodotti falsi.