«Aumentare i salari»: in Calabria l’appello di Mattarella si scontra con la realtà degli stipendi più bassi d’Italia
Nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica ha nuovamente portato all’attenzione pubblica la necessità di aumentare le retribuzioni. Nella nostra regione la media non raggiunge i 1200 euro al mese. E intanto crescono i morti sul lavoro
«Bisogna adeguare i salari all’aumento del costo della vita». Le parole di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, sembrano piuttosto chiare. E anche pronunciate in lingua italiana. E allora verrebbe da chiedersi perché non siano altrettanto chiare in Calabria, dove secondo gli ultimi rapporti gli stipendi sono i più bassi d’Italia, meno di 1200 euro al mese. E la festa dei lavoratori è forse il giorno migliore per ricordarlo.
«Il rapporto OIL ha delineato una curva discendente del rapporto fra salari e costo della vita in Italia», ha detto Mattarella. «E allora bisogna adeguare gli stipendi all’inflazione e all’aumento dei costi». Un appello che il presidente della Repubblica ha reiterato a più riprese, ma evidentemente è sempre caduto nel vuoto. Soltanto l’ennesimo studio, che ha evidenziato come l’Italia sia il Paese con la perdita di potere d’acquisto maggiore fra quelli del G20, ha riportato in auge il problema. Che resta quantomai attuale nel giorno della Festa dei Lavoratori e soprattutto a queste latitudini.
Festa dei Lavoratori fra salari bassi e infortuni mortali
Il Presidente della Repubblica è tornato poi anche sull’argomento morti sul lavoro. Una piaga che in Calabria sembra non avere fine, visto anche l’ennesimo tragico evento avvenuto a San Giorgio Albanese appena due giorni fa. Nel bimestre gennaio-febbraio la Calabria era stata evidenziata come zona rossa da uno studio dell’Osservatorio Vega Engineering ed evidentemente negli ultimi mesi la situazione non è cambiata.
«Quella delle morti sul lavoro è una piaga che va debellata», ha detto senza mezzi termini Mattarella. Il problema è che si tratta, purtroppo, dell’ennesimo appello sull’argomento che cadrà nel vuoto. Era già successo a gennaio, nel discorso di fine anno, e sono bastati tre giorni perché a Lamezia Terme si piangesse il primo decesso sul lavoro in tutta Italia. La Calabria, dunque, arriva alla Festa dei Lavoratori con la consapevolezza di avere salari bassi e poca sicurezza sul lavoro. Nessuna delle due, insomma, è particolarmente lusinghiera.