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01/11/2025 ore 09.23
Economia e lavoro

Grande distribuzione, quasi una settimana di sciopero in Calabria. Valentino (Cgil): «Basta con il lavoro nei festivi»

I sindacati annunciano mobilitazioni fino a gennaio nel settore chiedono regole più giuste e tempi di vita decenti per i dipendenti: «L’umanità deve prevalere sul profitto»

di Luana Costa

«La politica dovrebbe ascoltare la voce di chi lavora perché il miglioramento delle loro condizioni coincide con la possibilità di restare in questa terra e viverci meglio». Così il segretario generale della Filcams Cgil, Giuseppe Valentino, motiva lo sciopero indetto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con le prossime festività. A partire dal prossimo 1 novembre e fino al 6 gennaio si preannuncia quasi una settimana di mobilitazioni nel settore del commercio e della distribuzione. 

«L’idea è di restituire umanità al settore della grande distribuzione» ha chiarito Valentino. «Si chiede alle persone di essere sempre disponibili, non si prevede che ci possano essere momenti da trascorrere con i propri affetti o a riposare. Vuol essere anche un richiamo alle istituzioni e alla politica, i quali organizzano il mondo del lavoro e permettono, attraverso le liberalizzazioni, che il commercio si eserciti tutto l’anno a prescindere dalle festività. Auspichiamo che nel mondo del lavoro prevalga l’umanità sul profitto e sulla produttività».

Negozi aperti anche nei festivi, i sindacati calabresi proclamano lo sciopero fino al 6 gennaio

Il tal senso, l’appello rivolto alla Regione Calabria da parte del sindacato. «Abbiamo più volte chiesto alle istituzioni regionali e alle associazioni datoriali di regolamentare il settore del commercio e della distribuzione in Calabria. Abbiamo provato a costruire un confronto anche con la precedente giunta che non ha però sortito l’effetto sperato. Abbiamo una legge regionale non ancora aggiornata».

Riguardo alle adesioni attese il sindacalista ha chiarito: «Lo sciopero ha l’obiettivo di costruire un effetto culturale, molte catene di distribuzione alla fine scelgono autonomamente di chiudere. Ci appelliamo a loro affinché continuino in questa scelta di responsabilità. L’altro fine è quello di proteggere chi in questo momento sta lottando affinché il mondo del lavoro cambi. Offriamo la possibilità ai lavoratori che vogliono scioperare di farlo senza essere puniti perché assenti dal lavoro».