I pregiati vini dell’azienda agricola Barone Macrì di Gerace hanno raccontato la Locride al Vinitaly
Tanti incontri con amici, appassionati del vino e operatori nazionali ed esteri, nonché con rappresentanti delle istituzioni calabresi
di Massimo Tigani Sava
L’Azienda agricola Barone Macrì, di Gerace, merita una visita prolungata e attenta. Presente al Vinitaly con i suoi vini di pregio, e con la partecipazione diretta dell’architetto Francesco Macrì, dinamico e lungimirante titolare, questo gioiello della filiera corta calabrese è specializzato anche nella produzione di latticini e formaggi (vaccini e ovini), di olio extravergine di oliva, di salumi e carni di Maiale nero d’Aspromonte, di conserve (frutta e ortaggi).
L’agriturismo annesso è un’oasi di stile di vita mediterraneo. Storia (contrada Modi è situata a due passi dal suggestivo borgo medievale di Gerace), culture identitarie (si pensi solo alla coltivazione di vitigni autoctoni e di cultivar antichissime di olive), tradizioni enogastronomiche d’eccellenza: una sintesi mirabile e da imitare
Antonio Iuzzolini: un Vinitaly straordinario per la Calabria e per i vini di grande qualitàCoadiuvato dall’instancabile ed esperto Giuseppe Fragomeni, l’architetto Macrì ha accolto tanti amici, visitatori e operatori del settore, ma anche le diverse figure istituzionali che non hanno voluto rinunciare a un’edizione importante del Vinitaly organizzata da Regione Calabria e Arsac. La fotografia che accompagna questo breve resoconto immortala l’incontro con il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
Francesco Macrì, come aveva già fatto direttamente con l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, ha voluto sottolineare come la sinergia attiva e positiva fra istituzioni e imprese sia fondamentale per far compiere ulteriori passi in avanti a tutti i comparti dell’agroalimentare e dell’enogastronomia di Calabria che, di anno in anno, macinano nuovi record di fatturato e di export. Filippo Mancuso, anche a nome dell’intero Consiglio, ha assicurato il prosieguo di una vicinanza non formale.
Un brindisi con il superlativo spumante Centocamere, bianco metodo classico da vinificazione in purezza del Mantonico, ha reso omaggio a tutte le aziende vitivinicole presenti alla kermesse veronese nell’ambito della collettiva organizzata da Regione Calabria e Arsac. Qualche minuto prima, con simpatici ospiti romani, era stata degustata qualche sublime fettina di soppressata prodotta a Modi con carni pregiate di Maiale Nero d’Aspromonte. Un piccolo, semplice ma paradisiaco appuntamento al quale, lo confesso, non ho resistito. Sorsi di Pozzello Rosso (Magliocco dolce), vinificato in purezza e con affinamento in barrique di rovere francese a tostatura leggera, hanno cementato la comune adesione alla filosofia della filiera corta connessa con il pieno recupero delle radici identitarie e storico-culturali.