Il Bergamotto di Reggio Calabria pretende l’avvio di una fase positiva per la creazione di ricchezza diffusa
La politica può aiutare a superare ogni forma di divisione che genera solo ritardi e distrugge un potenziale enorme di rilevanza strategica: l’Igp tutela il frutto, la Dop l’olio essenziale
Il Bergamotto di Reggio Calabria potrà rappresentare, da qui a breve, un’opportunità di sviluppo strategico per il sistema agricolo regionale, in un’ottica molto ampia è articolata. Il traguardo positivo e faticoso raggiunto dal Comitato promotore dell’Igp con la pubblicazione del riconoscimento in Gazzetta Ufficiale non nega tutti gli sforzi meritori compiuti negli scorsi decenni per ridare voce e vita a questo fantastico agrume, ma è stato indispensabile per impedire che Reggio venisse espropriata di un primato che nessuno le può contestare.
La storia della Calabria troppo spesso è stata lastricata di divisioni profonde piuttosto che di proposte unificanti e generose, ed in questo quadro doloroso ha rischiato di ritrovarsi appieno anche la questione del Bergamotto che, invece, è chiamata a costruire con rapidità percorsi nuovi e proficui. L’Igp è stato un passo in avanti necessario e non più rinviabile che estende all'intero frutto la protezione Ue dell’Olio essenziale già ottenuta con la Dop.
Il Bergamotto, infatti, da prodotto industriale finalizzato alla quasi esclusiva estrazione (per secoli) di odorosa essenza dalle bucce, è diventato anche (talora soprattutto) uno straordinario agrume destinato a diversi comparti dell’alimentare: liquoristica, dolciaria, succhi, spremute fresche, marmellate ed altre conserve, canditi, gelateria e finanche gastronomia scatenando la fantasia e la bravura di numerosi valenti cuochi. Al contempo studi scientifici cui si è approdati anche grazie alle Università calabresi hanno riconosciuto proprietà uniche e distintive al succo di Bergamotto, in particolare sul fronte del controllo dei livelli di glicemia e di colesterolo. Né, accanto alle primarie destinazioni dell’olio essenziale verso i migliori presìdi mondiali della profumeria e della cosmetica, sono state messe da parte le proprietà medicamentose dell’essenza stessa.
Il Bergamotto di Reggio Calabria è un miracolo della biochimica, un tesoro di molecole organiche che la scienza, l’esperienza, la tradizione e il genio italiano hanno saputo utilizzare, con successi condivisi, in tantissime attività che rientrano in quello stile di vita magnogreco e meridionale che, come nel caso della Dieta Mediterranea, è apprezzato a livello globale. L’Igp consentirà di tutelare sui mercati mondiali il Bergamotto di Reggio Calabria, ricordando che questo agrume oggigiorno è coltivato anche in altre regioni del Sud Italia (Sicilia, Puglia…) e all’estero: la constatazione dell'interesse crescente per il frutto fresco, che ha raggiunto prezzi al consumo molto remunerativi, ha ovviamente calamitato interessi diffusi.
La Calabria e Reggio non potevano consentirsi il lusso di disperdere un patrimonio identitario di tale immenso valore e potenziale. Ecco la parola magica: potenziale. Nel corso del recente incontro tenuto all’Università Mediterranea ed organizzato dal presidente del Comitato promotore dell’Igp, l’agronomo Rosario Previtera, sono emersi spunti interessanti sullo stato di questo comparto dell’agroalimentare regionale. La dicotomia esistente fra il bassissimo valore riconosciuto, proprio in questi mesi, ai produttori di frutto fresco, alcuni dei quali corrono addirittura il rischio di abbandonare i frutti sulla pianta, e il paniere immenso di opportunità offerte dall’Imperatore degli Agrumi rispetto ad altri nobili “cugini” quali arance, limoni, mandarini… è davvero assurdo!
Il Bergamotto, se opportunamente valorizzato e promosso, ha tante marce in più e tante più carte da giocare, ed ha una dimensione storico-identitaria che non ha paragoni, così come attestato da pregevoli pubblicazioni che hanno approfondito il tema negli ultimi due secoli. Le divisioni anche intestine devono trasformarsi urgentemente in spirito positivo, a partire dall’impegno delle stesse organizzazioni di categoria che in questa partita hanno dimostrato anche qualche limite. La stessa dimensione politica, con in testa il confermato assessore all'Agricoltura Gianluca Gallo che ha lo stile e la forza necessarie per indirizzare in senso virtuoso tutte le energie in campo, è chiamata a muoversi da subito per favorire percorsi di crescita.
L’Igp, come la Dop, sono patrimoni della Calabria tutta, di quanti lavorano la terra, delle imprese che trasformano la materia prima, del pianeta ristorazione, di quel lungo tratto costiero jonico e dello Stretto che anche dal punto di vista paesaggistico e climatico è tra i più belli e suggestivi del Mediterraneo. Lavorare, costruire, migliorare, creare, investire… queste parole-chiave devono lasciare il posto alla negatività che distrugge e paralizza. L’Igp è ormai una realtà che potrà sprigionare le proprie risorse tanto più rapidamente quanto la Calabria e Reggio sapranno dimostrarsi coese, pur nel riconoscimento dei ruoli e delle esperienze di tutti.
L’Igp nasce “per” e non “contro”, ricordando che mentre si fanno chiacchiere e si piantano paletti che hanno un sapore amaro, ogni mattina c’è qualche produttore di Bergamotto che si sveglia e non sa se gli converrà raccogliere il frutto o addirittura pensare di estirpare le piante per guardare ad altre coltivazioni redditive!