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04/07/2025 ore 15.28
Economia e lavoro

Il Ponte sullo Stretto come opera militare, il Governo: «Coerente con le linee guida Nato». Bonelli lancia l’allarme

Il sottosegretario all’Interno Prisco ha risposto a un’interpellanza alla Camera del deputato di Avs che ha inviato una lettera alla premier Meloni: «Non proceda all'approvazione»

di Redazione Attualità

«Anche il Ponte sullo Stretto potrebbe essere considerata una infrastruttura coerente con le linee guida Nato ed europee in tema di sicurezza integrata e mobilità strategica». Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Emanuele Prisco rispondendo a una interpellanza in materia in Aula alla Camera a prima firma di Angelo Bonelli (Avs). L'interrogazione chiedeva se il governo potesse «confermare che il Ponte è inserito nel Military mobility action plan 2024 dell'Unione europea, quale ruolo centrale nel sistema della mobilità militare europea e se il governo intenda far rientrare la spesa per la realizzazione del Ponte negli investimenti militari volti al raggiungimento della soglia del 5 per cento del Pil stabilita in ambito Nato».

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«Il governo, stamattina, rispondendo a una mia interpellanza e usando il condizionale, ha affermato che il Ponte potrebbe essere 'un'infrastruttura coerente con le linee guida Nato' e quindi essere considerato infrastruttura militare. Se il governo decidesse di inserirla come opera militare, allora dovrebbe essere rifatta la progettazione e la presidente Meloni non potrebbe portare al Cipess l'approvazione di un'opera che è stata progettata come opera civile» – ha dichiarato Angelo Bonelli.

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«La Nato utilizza un'apposita e complessa classificazione dei carichi prodotti dai mezzi militari, denominata MLC (Military Load Classification), cui attenersi nella verifica dei ponti esistenti e nella progettazione di quelli da realizzare. Questi criteri prevedono carichi quasi-statici e dinamici assai più severi di quelli normalmente utilizzati per i ponti a uso civile. Il progetto del ponte sullo Stretto non ha mai considerato i criteri Nato né calcolato gli effetti di tali, e assai più gravose, azioni sulla struttura. Inoltre, il franco navigabile del ponte sullo Stretto è di 65 metri, mentre le maggiori portaerei del mondo hanno un'altezza di 80 metri. Questo significa che il ponte rappresenta un ostacolo al passaggio delle navi militari. Alla luce della risposta del governo alla mia interpellanza, ho inviato una lettera urgente alla presidente Meloni affinché, nella sua qualità di presidente del Cipess, non proceda all'approvazione di un'opera che presenta evidenti carenze progettuali e che non risponde ai criteri di progettazione Nato», conclude.

Germanà (Lega): «Bonelli inventa, le portaerei ci passano»

«Pur di sparare contro il Ponte sullo Stretto, il leader di AVS Bonelli ('Verdi e Sinistra' per chi non lo sapesse), rinnega le sue radici ideologiche e arriva all'assurdità di lamentarsi, con l'ennesima falsità, che le portaerei USA non potrebbero passare nello Stretto a causa dell'opera. Basta invenzioni. Gli ricordo, progetto alla mano, che il franco navigabile del Ponte sullo Stretto è di 72 metri per una larghezza di 600 metri in condizioni ordinarie di esercizio, ovvero a pieno carico delle corsie stradali e con due treni passeggeri in contemporanea. Le portaerei moderne, come la Gerald Ford, è vero che hanno un'altezza fino a 76 metri, ma dalla chiglia all'antenna più alta. In navigazione, con un pescaggio di quasi 12 metri, l'altezza effettiva sulla linea di galleggiamento è di circa 64 metri. Quindi anche le portaerei care a Bonelli passano senza problemi sotto il Ponte». Così in una nota il senatore Nino Germanà, commissario della Lega in Sicilia.

«Per quanto riguarda la valenza militare - prosegue - è ovvio che l'aumentata connettività della Sicilia rispetto al resto del Paese e dell'Europa assicurata dall'infrastruttura ha delle chiare implicazioni geopolitiche e per la difesa del territorio. La macro regione calabro-siciliana è infatti situata in una posizione chiave nel Mediterraneo, fungendo da crocevia tra Europa, Africa e Medio Oriente. Questa centralità è rafforzata dalla presenza di importanti basi militari italiane e NATO, rendendo il Ponte un'infrastruttura essenziale per la sicurezza nazionale e internazionale. La realizzazione del Ponte sullo Stretto potrebbe contribuire a elevare notevolmente i livelli di efficienza ed efficacia dei processi organizzativi e funzionali di safety e security. Ricordo inoltre all'Onorevole Bonelli che l'Unione Europea ha sviluppato il Military Mobility Action Plan per rafforzare proprio la capacità di spostamento rapido delle truppe all'interno del continente. Il Ponte sullo Stretto si inserisce in questa strategia, fornendo un'infrastruttura chiave per il trasferimento delle forze NATO dal Nord Europa verso il Mediterraneo».