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26/09/2025 ore 13.42
Economia e lavoro

In Calabria meno assunzioni e più contratti precari nel primo semestre dell’anno: solo il 48 per cento ha un lavoro

La diminuzione è pari al 2,8%. Dato in controtendenza rispetto al resto del Paese dove l’aumento è stato in media dell’1,8%. Impieghi in crescita nel turismo e nel commercio ma la regione ha il tasso d’occupazione più basso d’Europa

di Redazione Economia

Meno assunzioni, più contratti a termine e stagionali. I due settori con maggiori impieghi nei primi sei mesi del 2025 sono stati il turismo ed il commercio, seguiti dai servizi, dal manifatturiero e dall’agricoltura.

In Calabria, contrariamente a quanto accade nel resto del Paese, l’Istat registra una diminuzione delle assunzioni del 2,8%. Su base nazionale l’aumento è stato invece dell’1,8%. Nel settore privato si registrano scostamenti tra la domanda e l’offerta di lavoro: le scoperture sono maggiori rispetto alle richieste delle aziende. Le nuove assunzioni registrate da gennaio a giugno sono state 83mila e 800, 2.334 in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. In totale lo scorso anno i nuovi assunti erano stati 161.865.

Dopo il crollo dell’occupazione causato nel 2021 dalla pandemia, in Calabria negli ultimi 3 anni la crescita degli impieghi è stata costante. Le province con i migliori rendimenti sono Cosenza e Reggio Calabria. Ma sono anche quelle in cui risulta maggiore la diminuzione di occupati.

Le imprese con meno di 10 dipendenti continuano ad essere le più esposte alle difficoltà: la limitazione di risorse economiche pesa sulla possibilità investire nel personale. Le tipologie adottate vanno poi a preferire i rapporti di lavoro flessibili e a scadenza. Due terzi dei contratti applicati ai nuovi assunti sono a termine o stagionali. I picchi si registrano nel secondo trimestre dell’anno. Da aprile a giugno sono stati sottoscritti il 60% degli accordi di lavoro. I contratti a termine sono 42.353, quelli stagionali 20.676 e quelli a tempo indeterminato 11.937. Con contratto di lavoro intermittente, cioè a chiamata e per prestazioni di carattere discontinuo e non continuativo, sono state impiegate 3.595 unità. Altre 3.130 risultano assunte con contratti di somministrazione lavoro: il dipendente è impiegato da una agenzia e messo a disposizione di un’azienda per svolgere le proprie mansioni. I contratti di apprendistato sono invece 2.099.

Le province con il maggior numero di nuovi assunti sono Cosenza e Reggio Calabria[Missing Credit]

Per ridurre il costo del lavoro e creare opportunità di occupazione da tempo lo Stato ha messo in campo una serie di agevolazioni fiscali e contributive. In Calabria riguardano però solo il 2% dei contratti sottoscritti negli ultimi 12 mesi: si tratta di 3.422 apprendistati, 1.386 esonero giovani e 1.740 incentivi donna.

Contratti di apprendistato ed esonero giovani risultano maggiormente utilizzati nei settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio, della riparazione di autoveicoli e motocicli, del trasporto e magazzinaggio e dei servizi di alloggio e ristorazione.

L’incentivo donna risulta prevalentemente utilizzato nell’ambito delle attività professionali, scientifiche e tecniche, e nell’ambito dei servizi amministrativi e delle attività di supporto. I numeri sul mercato del lavoro al Sud ed in Calabria diffusi da Eurostat confermano il ritardo che la regione ha accumulato rispetto ad altre aree del Paese e non solo.

Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione è pari al 50,1% della forza lavoro. In Italia è al 62,8%. In Calabria è al 48,5%. In Europa, nella fascia d’età compresa tra i 20 ed i 64 anni è pari al 75,8%. Sulle politiche del lavoro Bruxelles ha chiesto ai governi nazionali una decisa inversione di rotta. Insieme alla Campania e alla Sicilia oggi la Calabria ha il tasso di occupazione più basso d’Europa.