Intelligenza artificiale, via libera alla piattaforma per il modello europeo: stanziati un miliardo di euro
Fondi a Pa, imprese, start-up e ricercatori. Ma l’Ue è molto indietro rispetto agli Usa dove nel 2025 sono stati investiti 300 miliardi di dollari
Un modello di Intelligenza artificiale tutto europeo. Una piattaforma sicura per cittadini ed imprese. Dell’impatto dell’intelligenza artificiale sui settori chiave dell’economia e dell’urgenza di interventi a sostegno del sistema Europa, aveva parlato giusto un anno fa Mario Draghi, presentando la sua “Bussola per la Competitività dell'UE”. La prima raccomandazione dell’ex presidente della Bce è stata quella di colmare, con urgenza, il deficit di innovazione accumulato rispetto ad altri Paesi, Stati Uniti e Cina in testa. Bruxelles oggi ha annunciato la creazione di un ecosistema sovrano. La strategia Apply AI copre il settore pubblico e dieci settori chiave, dalla sanità all’industria manifatturiera, dall’agroalimentare all’energia per arrivare alla robotica e all’Ict. Sono previsti piani nazionali di finanziamento per la creazione, in campo sanitario, di centri di screening avanzati, basati sull'IA e la realizzazione di un'infrastruttura sicura per lo sviluppo di modelli IA per la difesa.

Secondo i dati Eurostat del 2024, solo il 13,5% delle aziende Ue utilizza l'IA a fronte di un tasso di adozione molto più elevato negli Usa e in Cina. L'Italia si ferma all'8,2%, seppur in crescita rispetto al 5,05% registrato nel 2023. L’Ue è pronta ad avviare una nuova politica di sostegno alle piccole e medie imprese, le più soggette ai rischi derivanti dall’impiego malevolo delle nuove tecnologie che necessitano di infrastrutture di difesa e di personale preparato e specializzato.
La quota maggiore dei fondi di Apply AI, 600 milioni di euro, proviene dal programma pluriennale di finanziamenti Horizon Europe, che ha una dote di 95,5 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l’innovazione tecnologica. Nuovi fondi alle start up, supporto strategico alle imprese e programmi di finanziamento per far restare in Europa scienziati e ricercatori. Nell’ambito del progetto pilota “Raise”, 108 milioni andranno alla ricerca scientifica e 58 milioni al finanziamento dei dottorati che Bruxelles intende attivare per impedire la fuga dei cervelli. L'obiettivo per il 2026 è quello di portare a 3 miliardi gli investimenti di Horizon Europe in intelligenza artificiale e di contribuire con 600 milioni per migliorare e ampliare l'accesso di ricercatori e start-up alla potenza di calcolo e alle gigafactory. Bruxelles punta a rendere strutturali i due finanziamenti.
Davide contro Golia
Risorse importanti ma molto ridotte rispetto ai soli investimenti statunitensi. In Europa le big tech fanno profitti miliardi reinvestendo parte dei guadagni in ricerca e sviluppo. Guadagni realizzati grazie alla mancata applicazione di controlli restrittivi alle pratiche commerciali e monopolistiche dei gruppi che ormai controllano il mercato globale. Microsoft nel 2025 ha investito 80 miliardi di dollari. Meta ne ha spesi 65. Ma chi detiene il record è Open Ai. La società del creatore di ChatGpt, Sam Altman, fa affari con tutti al ritmo di 10 miliardi al mese. L’investimento di Bruxelles in questo settore, ai prezzi correnti, risulta la classica goccia nel mare.

L’intelligenza artificiale si porta dietro due altri business miliardari: la realizzazione dei chip per le applicazioni IA e la costruzione di data center e gigafactory. Anche in questi campi l’Europa è marginale. Sempre OpenAi lunedì ha stretto un accordo con Amd, azienda americana leader nella realizzazione di microprocessori, per sviluppare insieme infrastrutture di calcolo dedicate all’intelligenza artificiale. Un altro affare da decine di miliardi di dollari.