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18/12/2025 ore 06.30
Economia e lavoro

Italia protagonista nel Medio Oriente: Meloni al vertice del Golfo tra diplomazia e business

In Parlamento, prima del Consiglio europeo, la premier sottolinea l’importanza del Paese come porta verso l’Europa, rafforzando rapporti diplomatici e commerciali con Arabia Saudita, Emirati, Qatar e altri Paesi della regione

di Redazione Economia

Italia porta d’Europa nei rapporti, sempre più stretti, con i Paesi del Golfo con cui «condivide una vocazione globale». Nel suo discorso in Parlamento per la comunicazione istituzionale di rito in vista della riunione del Consiglio europeo, in programma domani e dopodomani, Giorgia Meloni rivendica il ruolo dell’Italia nell’intensificazione delle relazioni diplomatiche e commerciali con le monarchie arabe. Una opportunità di cooperazione dettata da precisi motivi ed obiettivi strategici ed economici: le politiche internazionali dei Paesi dell’area sono ormai strettamente legate a quelle europee ed occidentali che a loro volta contribuiscono fornendo tecnologie e competenze avanzate. L’invito al 46esimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo che si è svolto in Bahrein il 2 dicembre scorso è «un riconoscimento importante - ha detto la premier - del ruolo dell’Italia nello scenario mediorientale e del Mediterraneo allargato».

La premier, Giorgia Meloni (foto: Presidenza del Consiglio dei Ministri)[Missing Credit]

Al summit che si svolge una volta all’anno, partecipano Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar. Il Consiglio è il principale organismo di cooperazione regionale. L’incontro dei capi di Stato è riservato ai soli membri e la partecipazione di leader stranieri rappresenta un’eccezione rara, concessa in passato solo a Cina, Regno Unito, Turchia e Francia. Le decisioni del Consiglio del Golfo hanno impatti diretti su sicurezza regionale, energia, commercio e investimenti, settori in cui l’Europa e in particolare l’Italia stanno rafforzando le loro partnership strategiche nell’area.

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«L’idea che condividiamo con tutti i leader del Golfo - ha sottolineato la Meloni nel suo discorso - è quella di un Medio Oriente prospero e in pace, che si concentri sulle relazioni economiche e culturali piuttosto che doverlo fare sugli aiuti umanitari, sulla strategia piuttosto che sull’emergenza, sulla stabilità piuttosto che sulla precarietà. E, nell’Italia, il Golfo vede sempre di più una porta verso l’Europa: una porta diplomatica, fisica, e geografica, per le grandi interconnessioni infrastrutturali, logistiche, digitali ed energetiche, ma anche - ha concluso la premier - una porta politica per costruire uno spazio di cooperazione orientato allo sviluppo economico e tecnologico».

La presenza italiana nel Golfo Persico

Negli ultimi anni, l’Italia ha consolidato la propria presenza nei settori industriali e tecnologici della regione. Tra il 2024 e il 2025 le esportazioni italiane di tecnologie per petrolio e gas verso gli Emirati Arabi Uniti sono cresciute del 45,9%, superando i 292 milioni di euro: attualmente l’Italia copre circa il 10% del mercato degli equipaggiamenti oil & gas degli Emirati. Nel comparto tecnologico molte aziende italiane forniscono componenti per impianti lng, infrastrutture e tecnologie sostenibili, rispondendo alla crescente domanda energetica dei Paesi dell’area. Il 2024 ha segnato un record per le esportazioni italiane verso gli Emirati, con scambi per un valore complessivo di 7,9 miliardi di euro, in crescita del 19,4% rispetto all’anno precedente, ed un avanzo commerciale di circa 6 miliardi. Dubai e Abu Dhabi investono soprattutto in meccanica, macchinari, tecnologie industriali, moda, gioielli, arredamento e agroalimentare.

La strategia europea per il Golfo

L’Unione europea ha adottato una “Strategia per il Golfo” per rafforzare cooperazione su energia, clima, innovazione, digitalizzazione, sicurezza e commercio. Nel 2025 sono iniziati negoziati tra Ue e Emirati Arabi Uniti per un accordo di libero scambio per liberalizzare commercio, investimenti e cooperazione in settori strategici come energie rinnovabili, idrogeno verde e materie prime critiche. La Francia detiene al momento le maggiori quote di scambi con Dubai e Abu Dhabi. Nel 2024 il commercio bilaterale con il Golfo ha superato i 21 miliardi di euro: Parigi può contare su una rete di oltre 17mila esportatori e su una presenza pluridecennale consolidata in settori come energia, aerospazio, infrastrutture e tecnologia.