Manovra da 22 miliardi, il testo finale approvato dal Senato: confermato l’aumento dell’età pensionabile
Ratificati il taglio dell’Irpef e il nuovo concordato con l’Agenzia delle Entrate. Quattro miliardi alle imprese per assumere ed innovare. Rifinanziato il Ponte sullo Stretto
Molte conferme e qualche ritocco. Alla fine la manovra recupera 22 miliardi tra aggiusti in commissione bilancio e maxiemendamento del governo. Il testo approvato ieri in Senato passa alla Camera dove non potrà essere modificato. Per mantenere gli equilibri di spesa entro la soglia dei 155 miliardi necessari a non sforare la soglia del 3% del rapporto tra deficit pubblico e Pil il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al termine della seduta ha detto che il governo ha «fatto cose che sembravano impossibili». Approvazione scontata, con 110 sì e i voti contrari delle opposizioni. Partita in commissione con una dotazione di 18,7 miliardi, la legge di bilancio ne raccoglie ora in tutto 22. I quattro miliardi in più andranno a finanziare gli iperammortamenti degli investimenti in innovazione (con estensione fino al 2028) e assunzioni di nuovo personale, il rinnovo di Transizione 4.0 e la Zes al Sud. Rifinanziati e ricollocati 780 milioni previsti per l’avvio dei cantieri del Ponte sullo Stretto.
Il taglio dell’Irpef
Il taglio di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% interesserà 13,6 milioni di contribuenti. Previsti 2,9 miliardi di minor gettito fiscale.
La detassazione degli aumenti contrattuali
Viene applicata una tassa del 5%. La misura riguarda circa 4 milioni di lavoratori del settore privato con reddito da lavoro dipendente non superiore a 33mila euro. Tassati all’1% i premi di produttività tra i 3mila e i 5mila euro di importo.
L’aumento dell’età pensionabile
L’età per uscire dal lavoro sale ma l’avanzamento sarà graduale: nel 2027 ci vorranno 67 anni e 1 mese e nel 2028 67 anni e tre mesi. Dal 2029 l’avanzamento sarà per scaglioni trimestrali. Sono esclusi dall’innalzamento dell’età pensionabile i lavoratori impiegati in attività gravose o usuranti. Nel 2027 gli uomini potranno uscire dal lavoro in anticipo solo con 42 anni e undici mesi di contributi e le donne con 41 anni e undici mesi. Nel 2028, invece, gli uomini potranno lasciare con 43 anni e un mese e le donne con 42 anni e un mese.
La rottamazione delle cartelle esattoriali
Da aprile sarà possibile aderire al nuovo concordato con l’Agenzia delle Entrate. Sarà possibile rottamare le cartelle contestate tra il 2000 e il 2023 per il mancato versamento di imposte o contributi previdenziali. Vi rientreranno anche le multe e i tributi comunali. Avvio delle procedure entro il 30 aprile 2026 e pagamento della prima rata entro il 31 luglio 2026, per un massimo di 54 versamenti bimestrali e con interessi pari al 3% dell’importo stabilito. Le procedure aperte sono 200 milioni.
Ristrutturazioni degli immobili
Lo sconto fiscale per le ristrutturazioni degli immobili viene confermato per tutto il 2026. Per le prime case sarà pari al 50% e per le seconde case al 36%.
Il tetto dell’Isee per le abitazioni
La manovra prevede l’aumento del tetto per l’esclusione dall’Isee per le prime case delle famiglie residenti nelle città metropolitane. La quota di valore viene fissata a 120mila euro.
La cedolare secca per gli affitti brevi
Il primo immobile continuerà ad essere assoggettato ad un versamento del 21%. L’aumento della cedolare secca al 26% è previsto per il secondo immobile. Chi ne ha un terzo utilizzato per i fitti brevi avrà l’obbligo della partita Iva.
Il contributo di banche e assicurazioni
Banche ed assicurazioni pagheranno 2 punti in più di Irap. Dal prelievo lo Stato incasserà circa 4 miliardi. Per i prossimi tre anni alle banche e agli istituti finanziari sarà applicata un’aliquota del 6,65%, mentre le compagnie di assicurazione verseranno il 7,90%.
La tassa sulle transazioni finanziarie
L’aliquota sulle transazioni finanziarie nel trasferimento della proprietà di azioni e altri strumenti partecipativi, passerà dallo 0,1% allo 0,2% sui mercati regolamentati e dallo 0,2% allo 0,4% sugli altri. Aumenterà dallo 0,02% allo 0,04% anche la tassazione sulle negoziazioni ad alta frequenza di strumenti finanziari.
Il testo ora passerà alla Camera, dove arriverà per la sola lettura e per l’approvazione.