Sezioni
Edizioni locali
05/08/2025 ore 06.30
Economia e lavoro

Le promesse mancate dell’alta velocità, Martirano: «Il potenziamento dello snodo di Castiglione unica soluzione disponibile»

Il docente ordinario di sistemi elettrici della Sapienza di Roma aveva previsto l’abbandono del progetto di costruire una nuova infrastruttura: «Almeno si pensi a collegare l’area urbana cosentina con il resto del Paese»

di Salvatore Bruno

Luigi Martirano, docente ordinario di sistemi elettrici alla Sapienza di Roma, lo aveva previsto: la prospettiva di realizzare il raddoppio della linea tirrenica per portare l’alta velocità ferroviaria in Calabria, utilizzata per giustificare l’abbandono del progetto dello snodo tra Praia e Tarsia, altro non era che uno specchietto per le allodole. Il professore universitario l’aveva bollata come un bluff.

Finanziamenti ritirati

E adesso che dalla programmazione sono spariti pure i 9,4 miliardi stanziati a valere sul Pnrr, le carte sono state scoperte. Ed è apparso chiaro come questa infrastruttura non fosse negli orizzonti del Governo. Limitate capacità realizzative, si legge nel documento che taglia le risorse. La Regione, con l’assessore ai lavori pubblici Stefania Caracciolo, smentisce parlando di solita bufala e di impegno delle somme su altre linee di finanziamento. La verità nuda e cruda, però, è che non esiste uno straccio di progetto dopo aver buttato a mare quelli precedentemente realizzati da Rfi (e pagati, anzi, strapagati). In questa ottica, proprio il docente Luigi Martirano, preso atto dell’impossibilità di portare l’alta velocità ferroviaria in Calabria almeno a breve scadenza, propone almeno di ottimizzare i collegamenti esistenti con le aree interne, soprattutto con Cosenza ed il suo hinterland.

Azioni da attivare subito

«Ora che sembra ormai tramontata l’idea di avere l’alta velocità – scrive in una nota - rivolgo un appello forte, chiaro, e senza colori politici per dare una risposta concreta e immediata alla evidente esigenza di mobilità moderna per l’area urbana di Cosenza verso il resto del Paese e per offrire una prospettiva di crescita. L’appello consiste nella messa in opera di un programma pragmatico e sintetico con tre azioni che sembrano tutte assolutamente realizzabili, anche nell’immediato. Primo, istituire la fermata a Castiglione Cosentino sulla freccia Sibari-Bolzano. Tale azione è di fattibilità immediata. Si è dimostrato che non impatterebbe significativamente sui tempi di percorrenza verso Roma e il resto d’Italia, e certamente i benefici che se ne avrebbero per i passeggeri dell’area urbana sarebbero nettamente superiori al leggero disagio dell’allungamento di qualche minuto per i viaggiatori provenienti dallo Jonio».

L’anomala fermata di Maratea

«Disagio – insiste Martirano – che può essere mitigato eliminando qualche fermata tra Paola e Roma, fermate che potrebbero essere attivate sull’altra freccia mattutina in partenza da Reggio». Peraltro è notizia recente della istituzione, relativamente a questo convoglio, di una fermata a Maratea, certamente non utile ai viaggiatori provenienti dalla Calabria ma pensata evidentemente per chi dal nord deve raggiungere la località turistica lucana, utilizzando un treno sovvenzionato dalla Regione Calabria. «Secondo – continua Luigi Martirano - istituire immediatamente una coppia di frecce Cosenza-Roma-Milano. Tale azione sarebbe anche un segnale importante a favore dell’intera area urbana per il rilancio su scala nazionale di una città tra le più attive e frizzanti del sud Italia, da tutti i punti di vista, ma che sembra vivere un momento di sonnolenza».

Collegamento metropolitano

«Terzo, incrementare il servizio regionale Paola-Cosenza, con frequenze che possono certamente arrivare alla mezzora, specialmente nelle ore di punta e in concomitanza con l’arrivo delle frecce nazionali. I moderni e confortevolissimi treni, snelli, compatti ed efficienti, sembrano perfetti per un tale collegamento che avrebbe certamente numeri importanti in termini di traffico viaggiatori, evitando l’uso delle auto private». Per il docente della Sapienza ci sarebbe poi anche un quarto punto sul quale puntare «più a medio termine, che è quello di prolungare la ferrovia da Vaglio Lise a Cosenza Centro, magari utilizzando il rilevato già esistente delle Ferrovie della Calabria e potenziando la “vecchia stazione”, rendendola snodo di scambio e punto terminale di una sorta di metropolitana Cosenza Centro-Rende-Paola. Probabilmente sembrano sogni estivi, ma sono sicuro che se le forze politiche locali, su questo punto cruciale della mobilità, remassero tutte nella stessa direzione e si affidassero a consulenti esperti nella pianificazione a medio e lungo termine, tutto ciò sarebbe assolutamente realizzabile. Un saggio – conclude Martirano - diceva: se sogno da solo è solo un sogno, se sogniamo tutti insieme è l’inizio della realtà».