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27/12/2025 ore 10.45
Economia e lavoro

Natale tra regali, feste… e debiti: allarme prestiti e trappole dell’usura (soprattutto al Sud)

Una spesa fuori scala o la scelta del finanziatore sbagliato può far finire in mano agli strozzini. L’allarme lanciato dalla Cgia di Mestre

di Redazione Economia

Più acquisti, più prestiti per i consumi natalizi con il ricorso, sempre più frequente, a finanziamenti personali, rateizzazioni e dilazioni di pagamento. Non saper rinunciare a qualcosa che non è alla portata delle proprie tasche può riservare bruttissime sorprese. Se sono molto costosi, i regali o le vacanze possono pesare sulle disponibilità economiche delle famiglie per mesi o anni.

I canali ufficiali di credito sono sempre aperti e forniscono garanzie a patto di ricevere identiche garanzie di solvibilità da parte di chi richiede il prestito. Ma c’è chi utilizza altre strade, meno sicure e più ricche di pericoli per ottenere, ed in maniera spesso anche più veloce, la somma necessaria a saldare l’acquisto.

Con le feste natalizie, periodo in cui le famiglie si concedono qualcosa in più, aumenta il rischio usura. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre. «L’incremento delle spese - spiega l’associazione - coinvolge anche gli artigiani e i piccoli commercianti che, a differenza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, non dispongono né di entrate certe né della tredicesima mensilità».

Non avendo accantonamenti da impegnare e non avendo disponibilità immediata si fa ricorso al credito su cui banche ed istituti finanziari mettono vincoli sempre più rigidi. Di qui il rischio che l’impossibilità di superare i controlli sulle garanzie di rientro dal debito alimentino il mercato dei prestiti in nero gestito spesso da organizzazioni criminali che impongono tassi di interesse altissimo. «Le festività generano pressioni sociali - spiega l’Ufficio studi della Cgia - e regali, cene, doni e impegni sono percepiti spesso come “necessari”, anche a chi si trova in difficoltà economiche. Tale situazione induce molte persone a ricorrere a prestiti per non deludere le aspettative, determinando un aumento dell’accesso al credito che frequentemente assume anche forme illegali».

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Gli ultimi dati Istat sul fenomeno usura, su dati del 2023, dicono che circa 10 milioni di italiani hanno chiesto prestiti o aiuti economici per mancanza di liquidità o per far fronte a momenti di particolare difficoltà. Famiglia e banche sono i primi a cui ci si rivolge, ma una quota importante, pari al 15%, ha chiesto aiuto ad altri soggetti. Disoccupati e lavoratori precari risultano, secondo l’Istat, i più esposti ai rischi, soprattutto quelli di cedere ad offerte che poi si rivelano delle vere e proprie trappole. L’Istituto nazionale di statistica registra che 3,5 milioni di italiani hanno segnalato di aver ricevuto proposte di aiuto economico da parte di persone che non conoscevano: il 25,6% di quanti si sono rivolti ad “altre persone” è stato approcciato da sconosciuti da cui hanno ricevuto offerte economiche.

L’incidenza è molto alta al Sud, il 9,8%, con punte del 14% in Campania. Uno dei limiti evidenziati dal report riguarda la scarsa consapevolezza sull’entità degli interessi pagati che risulta maggiore tra quanti hanno un titolo di studio più basso. Si può essere raggirati e questo porta alla peggiore delle ipotesi in campo: i tassi di interesse sono così elevati da rendere impossibile la restituzione del prestito. Le festività natalizie, insieme al periodo delle vacanze estive sono i due momenti dell’anno in cui il rischio aumenta: le soluzioni fai da te, o peggio, quelle affidate a sconosciuti, sortiscono sempre effetti indesiderati.