Pnrr, con la scadenza ad agosto 2026 la Calabria rischia grosso: i fondi non sono ancora arrivati
Le parole di Fitto non lasciano spazio a molte speranze: «Non ci saranno proroghe oltre il 31 agosto 2026». Ma la nostra regione è indietro su tutto: dal Pollino allo Stretto ha speso il 13% dei soldi necessari. Cisl e Pd lanciano l’allarme
Nessuna proroga ulteriore. Per il Pnrr la corsa contro il tempo è iniziata. Il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto, è stato molto chiaro: «L'ultima data utile rimane quella del 31 agosto 2026». E questo per la Calabria non è assolutamente un bene.
Al momento, infatti, la nostra Regione è piuttosto indietro non tanto sulla realizzazione, quanto ancora sulla validazione dei vari progetti finanziati dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Otto i miliardi che dovrebbero arrivare dal Pollino allo Stretto dal Piano, 10.5 il complessivo. Questo secondo i dati di Open Pnrr, che spiega anche come, al 31 marzo 2025, i pagamenti previsti siano appena al 13%.
Pnrr in Calabria, Time is running out
Le opere completate, sempre alla data dell'ultimo aggiornamento e sempre secondo Open Pnrr, sono appena il 30 per cento del totale. Più di quattromila progetti non sono stati ancora neanche validati mentre per i due più costosi, entrambi riguardanti le infrastrutture, è stato speso un totale di 110 milioni su oltre tre miliardi necessari. Si tratta della Salerno-Reggio Calabria e della Linea Ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro.
Un altro esempio abbastanza esplicativo è quello che riguarda la viabilità complementare del Porto di Gioia Tauro, per il quale non è arrivato neanche un euro su 72 milioni di importo. E poi gli impianti di Sibari, San Pietro a Maida, Nocera Terinese e Rosarno, con soggetto attuatore Rfi: 0 euro su ottanta milioni.
La maggior parte dei progetti con finanziamenti completati hanno cifre a due zeri e sono quelli relativi alla migrazione digitale. Sull’argomento è intervenuta anche la Cisl Regionale, alla quale ha fatto eco il Partito Democratico con il segretario regionale Nicola Irto: «A fine aprile 2025, secondo la Banca d’Italia, su 5,6 miliardi assegnati complessivamente alla regione, le gare aggiudicate ammontano a 1,4 miliardi» L'impressione, per la nostra regione, è che il tempo stia scorrendo più veloce del previsto e il rischio di restare a piedi sia enorme.