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05/09/2025 ore 14.23
Economia e lavoro

Proposta di accordo da Bruxelles, via i dazi reciproci sul 90% dei beni scambiati tra Europa e Sudamerica

La Commissione europea ha presentato la bozza del nuovo trattato. L’intesa porterà 49 miliardi di euro in più di guadagni all’anno. Tra i Ventisette c’è chi non approva. Agricoltori nuovamente sul piede di guerra

di Redazione Economia

Via il 90% delle tariffe doganali sui prodotti di Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay destinati all’Ue e di quelle sui beni europei destinati ai Paesi sudamericani. Bruxelles ha presentato la sua proposta di accordo con il Mercosur. L’intesa non piace ad una fetta consistente di agricoltori europei. Sei Paesi hanno espresso dubbi sul via libera al nuovo trattato commerciale che prevede l’azzeramento reciproco delle tariffe doganali. Secondo la Commissione europea, però, l’accordo con il mercato di libero scambio dei paesi dell’America Meridionale ha un valore di 49 miliardi di euro all’anno di nuovi guadagni per le imprese del Vecchio continente. In Sudamerica l’Europa esporterà più auto, farmaci, prodotti agroalimentari, macchinari e alcolici. Da oltreoceano arriveranno carne, riso, soia, zucchero e miele, temibili concorrenti degli omologhi prodotti comunitari. Di qui il no da parte degli agricoltori francesi, italiani, polacchi, belgi, greci e irlandesi che vedono messe gravemente a rischio le loro filiere produttive. Bruxelles ha deciso di stabilire una serie di clausole di salvaguardia. Ma anche questo non rassicura le aziende agroalimentari. «Sappiamo che ci sono delle preoccupazioni, soprattutto da parte dei nostri agricoltori - ha spiegato il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic - ma abbiamo ascoltato tutti e ci saranno quote calibrate e forti salvaguardie con i 6,3 miliardi di euro previsti come rete di sicurezza nel prossimo Bilancio Ue 2028-2032 pronti a sostenere il comparto agricolo». La Commissione europea ha assicurato che ci sarà un monitoraggio semestrale sulle importazioni di «prodotti sensibili» come carne bovina, pollame e zucchero. Nel settore agroalimentare gli scambi saranno regolamentati da limiti percentuali. Ci saranno «indagini rapide» avviate per obbligo di norma dalle Dogane dei singoli Paesi nel caso di una crescita dei volumi di importazione «superiori al 10%» o nel caso che i prezzi calino sotto tale soglia. In caso di violazioni al trattato è stata prevista la possibilità di sospendere le riduzioni tariffarie e ripristinare i dazi base fino a quattro anni. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, considera l’accordo «una pietra miliare» nei rapporti tra le due aree «e costituisce una parte fondamentale della strategia dell'Ue volta a diversificare le sue relazioni commerciali». Le clausole di salvaguardia «garantiscono una protezione completa e globale per ogni aspetto sensibile nel settore agricolo» ha detto infine la presidente. Secondo le stime della Commissione europea il trattato porterà ad un aumento del 39% dell'export Ue verso i Paesi del Mercosur e «sosterrà 440mila posti di lavoro in tutta Europa». Diminuiranno i dazi sulle automobili (attualmente al 35%), sui macchinari (al 20%) e sui prodotti farmaceutici (al 14%). E diminuiranno anche sui principali prodotti agroalimentari dell'Ue: su vino e bevande alcoliche (35%), sul cioccolato (20%) e sull’olio d'oliva (10%).

L'accordo prevede la possibilità di commercio di beni entro i limiti di frazioni di quota dei prodotti importati ed esportati[Missing Credit]

Per quanto riguarda le carni bovine ed il pollame le importazioni dall’America Latina saranno limitate a frazioni della produzione europea: l’1,5% per le prime e l’1,3% per le seconde. Per Confagricoltura ci sono ancora molte questioni aperte, le clausole previste non bastano e «l’agroalimentare deve essere più tutelato». «Pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori - sottolinea l’organizzazione - l’accordo è ancora penalizzante per importanti produzioni europee e italiane in termini di concorrenza e sicurezza alimentare».