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06/11/2025 ore 13.34
Economia e lavoro

Corigliano Rossano, rientra la protesta all’Enel ma i lavoratori continuano a chiedere risposte sul futuro del sito

Il 3 dicembre incontro con i dirigenti nazionali per capire se l’azienda intende investire ancora in Calabria. Il sindaco Stasi ha ribadito la possibilità di trasformare la sala macchine in un polo fieristico e commerciale

di Matteo Lauria
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Dopo giorni di tensione e blocchi spontanei, la protesta dei lavoratori alla centrale Enel è rientrata. A comunicarlo è il segretario territoriale della Uil, Luciano Campilongo, che spiega: «Abbiamo ottenuto rassicurazioni sul mantenimento degli orari e sulla continuità occupazionale, almeno nell’immediato. Ma restano ancora troppi punti da chiarire, soprattutto sul futuro del sito e sulle prospettive dopo la demolizione e la bonifica».

Campilongo racconta che durante la riunione con Cosmo, tenuta nella serata di ieri, è emerso che da domani Virardi prenderà regolarmente servizio nei turni, segnale che la sospensione non è stata rimossa. Tuttavia, rimane una contraddizione tra le posizioni di Enel e Cosmo: «Da un lato Enel sostiene che non ci siano modifiche sugli orari di lavoro del portierato, dall’altro Cosmo parla di una riduzione del 35%, con l’intenzione di passare a un part-time di 30 ore. Noi non siamo d’accordo: gli orari storici vanno mantenuti».

La situazione rimane quindi sospesa in attesa di chiarimenti. È previsto un nuovo incontro durante il quale i sindacati intendono chiedere spiegazioni dirette all’Enel per capire l’origine di questa divergenza. «Uno dice che l’orario è rimasto invariato, l’altro che è stato tagliato. Non è una sfumatura, è una questione sostanziale che impatta sui contratti e sulla stabilità dei lavoratori» aggiunge Campilongo.

Parallelamente, prosegue la discussione sulle prospettive produttive del sito. Secondo il segretario Uil, la conclusione dei lavori nella sala macchine è prevista entro la fine del 2026. Tuttavia, ci sono ancora molte incognite: «Restano da completare gli interventi sulla sala macchine, che dureranno più di un anno, e poi quelli sugli argini di cemento. Si parla anche di un possibile impianto fotovoltaico, ma non c’è ancora nessuna decisione definitiva».

Nel frattempo, alcune aziende che dovevano lavorare oggi non hanno ripreso le attività. La vigilanza e le pulizie, già in fase di chiusura, sono rimaste ferme. I lavoratori, spiega Campilongo, hanno deciso di sospendere ogni iniziativa «fino a quando non ci sarà una data per un incontro con le istituzioni».

Il sindaco, presente nella mattinata, ha ribadito la possibilità di trasformare la sala macchine in un polo fieristico e commerciale. L’idea avrebbe anche il sostegno di Enel, che però richiede un progetto dettagliato prima di concedere l’autorizzazione. In tal senso, la Uil ha chiesto un confronto con l’azienda e con le istituzioni regionali e nazionali.

«Abbiamo parlato con i referenti dell’Enel – racconta Campilongo – per capire se c’è la disponibilità a convocare un tavolo istituzionale dopo la demolizione e la bonifica. Serve una visione di lungo periodo, che coinvolga la Regione, il Comune e il Ministero. Non possiamo lasciare che questo sito muoia».

L’obiettivo, spiega il sindacalista, è far nascere un polo fieristico e commerciale capace di dare lavoro ad almeno un centinaio di persone. «Sarebbe un modo concreto per garantire continuità e non disperdere il patrimonio di competenze maturate in questi anni» sottolinea.

Tuttavia, lo scenario resta incerto. Il 3 dicembre è in programma una riunione con i dirigenti nazionali di Enel, nella quale verrà affrontato il tema degli investimenti futuri. Campilongo chiarisce: «Enel non ha inserito nessun progetto produttivo per la Calabria nel piano strategico. Non riguarda solo la nostra area, ma l’intera regione. Per questo dobbiamo capire se l’azienda intende abbandonare definitivamente la produzione energetica qui, oppure se c’è spazio per un rilancio».

Se Enel confermasse l’assenza di investimenti diretti, resta la possibilità di coinvolgere soggetti privati. «Ci sono aziende interessate – spiega – che potrebbero presentare progetti in linea con le finalità ambientali e industriali del sito. Enel potrebbe valutarli e collaborare, così da favorire una transizione utile anche al territorio».

La Uil, insieme alle altre sigle sindacali, punta dunque a garantire continuità lavorativa e chiarezza sugli orari, ma anche una prospettiva industriale credibile. «Serve un impegno concreto – conclude Campilongo –. Non possiamo limitarci alla gestione dell’emergenza. Se Enel non investe, qualcuno deve farlo. Altrimenti, tra un anno e mezzo ci ritroveremo con un’area bonificata ma senza lavoro».