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10/11/2025 ore 17.25
Economia e lavoro

Riforma burocrazia regionale, Uil chiede un tavolo di confronto per discutere la riorganizzazione dei dipartimenti

Il decreto ha differito l’entrata in vigore al 1° dicembre e la stessa emanazione a data successiva agli adempimenti previsti dal contratto collettivo. L’interpretazione dell’atto tuttavia ha portato i sindacati su posizioni diversificate

di Luana Costa

Mancano esattamente venti giorni all’entrata in vigore della riorganizzazione dei dipartimenti regionali, e la Uil Fpl ha ufficialmente chiesto alla Regione la convocazione di un apposito tavolo di confronto. La riforma della burocrazia, licenziata dal governatore Roberto Occhiuto prima del varo della nuova giunta, non è infatti stata ancora condivisa con le organizzazioni sindacali.

Il decreto ha differito l’entrata in vigore del regolamento a far data dal 1 dicembre e “l’emanazione” dello stesso provvedimento «a data successiva all’espletamento degli adempimenti di cui al predetto art. 4, comma 4, del CCNL Dirigenza Area Funzioni Locali del 17.12.2020». In realtà formalmente il decreto è già stato emanato – appunto l’1 novembre - ma non ancora pubblicato sul sito istituzionale.

Da allora nessun altro provvedimento è stato poi adottato, e sulla scorta del differimento previsto nel decreto la Uil Fpl ha chiesto alla Regione la convocazione di tavolo di confronto come previsto dal contratto collettivo dirigenza area funzioni locali.

La richiesta di confronto porta la firma del segretario generale Uil Fpl Calabria, Walter Bloise, che si dice «sicuro dell’accoglimento» della richiesta «in esecuzione del contenuto del decreto presidenziale». In verità, l’interpretazione del provvedimento ha portato le organizzazioni sindacali su posizioni assai diversificate. Ad esempio, la Fp Cgil in una nota ha fortemente stigmatizzato l’operazione bollata come una «violazione delle corrette relazioni sindacali». Per la segretaria Alessandra Baldari l’informativa sarebbe dovuta avvenire prima dell’emanazione dell’atto.

La Uil, invece, sulla scorta del contenuto del decreto ha optato per una apertura al dialogo, con la richiesta di attivazione delle relazioni sindacali.