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01/12/2025 ore 22.54
Economia e lavoro

Ristorazione, crescono i consumi delle famiglie italiane. La Calabria tra le regioni del Sud con più imprese

Turismo e spese fuori casa spingono le aziende del settore: i dati contenuti nel rapporto Fipe-Confcommercio. Numeri in aumento al Sud, dove aumentano le iniziative giovanili

di Redazione Economia

Novantasei miliardi di consumi e 60 miliardi di valore aggiunto. Tanto vale il settore della ristorazione in Italia che conta 323mila imprese e 1 milione e 500mila occupati, 400mila dei quali stagionali. I numeri sono stati presentati nei giorni scorsi a Roma all’assemblea nazionale di Fipe-Confcommercio per gli 80 anni dalla sua fondazione.

Non ci sono solo ristoranti, bar e pizzerie. La ristorazione italiana con il suo patrimonio alimentare conosciuto in tutto il mondo è portata avanti da una miriade di altre attività imprenditoriali che si sono specializzate nella trasformazione dei cibi.

Nel nostro Paese la crescita dei consumi è stata abbastanza sostenuta con una media del 5% all’anno in più dal 2000 ma è stata frenata dai tre anni di pandemia. Dal 2023 la ripresa c’è stata ma viaggia a velocità molto più moderata rispetto al periodo pre-covid: nel 2024 l’incremento è stato solo dell’1,6% rispetto al 2023, ma è pari al 6% in meno rispetto al 2019.

Il rapporto ristorazione 2024

Tra aprile e giugno 2024, il Sud Italia ha registrato un saldo positivo di 9.084 nuove imprese nel settore turistico e della ristorazione, +0,7%. Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, nell’ordine, sono le regioni del Mezzogiorno con il maggior numero di imprese di settore. La ditta individuale è la forma giuridica prevalente. Il comparto bar ha registrato una flessione pari al 3%. Gli esercenti lamentano motivato le difficoltà legate all’aumento dei costi di gestione cresciuti considerevolmente nel dopo pandemia.

Il 28,9% della ristorazione italiana è assicurato da imprese femminili, il maggior numero delle quali si concentra in Lombardia, Lazio e Campania[Missing Credit]

Su scala nazionale resta pressoché invariato il numero dei ristoranti, +0,1%, ma in Sicilia e in Calabria aumenta rispettivamente del 2,1% e del 2%. Leggero aumento, +0,9%, diffuso su tutto il territorio nazionale, per le attività di ristorazione mobile, Nel 2024 è cresciuto anche il numero delle mense, +2,3%. Il 28,9% della ristorazione italiana è assicurato da imprese femminili, il maggior numero delle quali si concentra in Lombardia, Lazio e Campania. Ancora la Campania, insieme alla Calabria, alla Sicilia e alla Puglia sono le regioni in cui, in percentuale, cresce maggiormente il numero di imprese giovanili.

I prezzi al consumo

Secondo il Centro studi della Fipe «il 2024 si è chiuso con aumenti medi al di sopra del 3%, in forte calo rispetto al +5,8% del 2023 ma al di sopra del tasso di inflazione generale».

«L’aggiustamento dei listini nella ristorazione, così come avviene generalmente nei servizi, segue modalità e tempi ben diversi da quelli dei beni. Complessivamente – conclude l’ufficio studi - allargando lo sguardo agli ultimi tre anni si registra un tasso di crescita dei prezzi del 14,6%, a fronte di un’inflazione generale del 15,4%».