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02/10/2025 ore 15.09
Economia e lavoro

Spesa energetica e tasse ambientali, in Italia 11 miliardi di tasse in più rispetto alla media europea

Imprese e famiglie in difficoltà. Le aziende riducono gli investimenti e le assunzioni. Il ministro Pichetto Fratin: «Problemi vecchi di anni, stiamo studiando le contromisure»

di Redazione Economia

Spesa energetica e tasse ambientali mettono a rischio il futuro di migliaia di piccole e medie imprese italiane. I costi sono i più alti d’Europa, condizionano gli investimenti e i progetti di sviluppo e minano la capacità competitiva delle aziende. Maggiore è la pressione fiscale, minore la possibilità di investire in innovazione e in nuovi posti di lavoro. A lanciare l’allarme è la Confartigianato nella sua analisi sul sistema delle imprese presentata alla 21ª edizione della convention “Energies & Transition High School” che si sta svolgendo a Domus de Maria, in Sardegna. In Italia il prelievo fiscale ambientale è di 74,2 miliardi: imprese e cittadini pagano 11 miliardi in più rispetto alla media europea.

I numeri presentati dal presidente di Confartigianato Marco Granelli dicono che il peso maggiore deriva dall'energia che rappresenta il 78,4% del gettito, 42,5 miliardi. «Solo le accise sui carburanti – ha detto Granelli - valgono 25,7 miliardi, seguite dalle imposte su elettricità e sul gas metano. L'accisa sul gasolio, pari a 632 euro per 1.000 litri, costa il 24,9% in più rispetto alla media europea». Confcommercio lamenta i costi elevati di trasporti e tasse automobilistiche. Anche in questo caso i numeri dicono che in Italia si paga di più rispetto alla media europea. Il prelievo fiscale ambientale risulta pari al 2,5% Pil italiano, mezzo punto in più della media Ue, «nonostante l'impatto ambientale dell'Italia – ha detto Granelli - sia inferiore dell'8,4% rispetto al resto d'Europa». Sempre secondo Confartigianato in quattro anni la spesa energetica è aumentata del 49,8%. Le regioni più colpite sono Marche e Molise (+58,8%), Abruzzo (+58,2%), Piemonte (+57,9%), Toscana (+57,0%) e Umbria (+56,9%). Le ripercussioni sulle imprese sono immediate. I costi delle bollette frenano le altre spese. «Nel decreto energia che fra qualche giorno andrà in Consiglio dei Ministri c'è una risposta generale che riguarda la differenza tra il prezzo internazionale e il prezzo italiano, che è superiore».

A destra il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (foto: Ufficio stampa Ministero dell'Ambiente)[Missing Credit]

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del suo intervento al forum. L’Italia produce poco o nulla ed acquista all’estero l’equivalente del 74,8% del suo fabbisogno energetico. «Stiamo pagando le scelte fatte in passato – ha detto il ministro – la dipendenza da altri paesi, per il gas ad esempio dalla Russia, oggi, insieme alla Germania, ci porta ad essere molto penalizzati». Il Governo, ha detto ancora Pichetto Fratin, ha pronto un piano pluriennale di interventi a sostengo del sistema produttivo che «riguarda i grandi consumatori di energia elettrica, in particolare le imprese del settore manifatturiero che è la forza di questo Paese». Il Governo ha allo studio l’utilizzo del nucleare. Oggi l’Italia non produce impiegando le centrali ma acquista energia prodotta dalla Francia.