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11/11/2025 ore 12.37
Economia e lavoro

«Stop al lavoro nero di Stato», flash mob degli ex Lsu-Lpu in Regione: chiedono il ripristino del fondo per 4.500 precari

Giovedì la protesta per ottenere un aumento delle ore part-time per i dipendenti che prestano servizio nei Comuni calabresi: per molti gli stipendi non superano i 1.000 euro, con decenni di contributi non riconosciuti

di Redazione Politica

Giovedì 13 novembre 2025, alle ore 9.30, centinaia di lavoratori ex Lsu e Lpu si raduneranno presso la Cittadella Regionale di Germaneto (Catanzaro) per un flash mob volto a chiedere il ripristino del fondo regionale dedicato al personale part-time.

L’iniziativa mira a richiamare l’attenzione del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, affinché venga ripristinato il fondo previsto dall’accordo quadro del 14 marzo 2022, cancellato unilateralmente da Regione e sindacati e destinato invece ad altri precari. Secondo l’accordo originario, il fondo avrebbe dovuto garantire un contributo pro-capite dinamico agli enti utilizzatori, permettendo l’aumento delle ore lavorative per i dipendenti ex Lsu/Lpu, soprattutto per chi è part-time.

Il coordinamento promotore dell’iniziativa solleciterà inoltre il Governo affinché venga approvato definitivamente il Disegno di Legge n. 539, presentato il 3 febbraio 2023 dal senatore Maurizio Gasparri, relativo al riconoscimento dei contributi previdenziali per i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Per sostenere il ddl, è previsto un ulteriore flash mob a Roma, davanti a Montecitorio.

Gli ex Lsu/Lpu rappresentano circa 4.500 dipendenti distribuiti in oltre 360 comuni calabresi e costituiscono oggi il 90% della forza lavoro comunale. La maggior parte di loro percepisce stipendi inferiori ai 1.000 euro mensili, con orari part-time che variano dalle 14 alle 26 ore settimanali. Per i primi dieci anni di attività, questi lavoratori hanno prestato servizio senza il riconoscimento dei contributi previdenziali, configurando di fatto una condizione di lavoro non completamente tutelato.

Il coordinamento dell’iniziativa è composto da Giulio Pignataro, Romolo Cozza, Oreste Valente, Giovanni Muto, Giovanni Conforti e Gino Pettinato.