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20/10/2025 ore 16.50
Economia e lavoro

Tirocinanti, tempi lunghi per le assunzioni ma tra pochi giorni scadono i contratti: «In 1500 rischiano di restare senza reddito»

Le sigle Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro alla Regione per verificare lo stato delle procedure di stabilizzazione. I comuni in dissesto e predissesto attendono il parere della Cosfel

di Luana Costa

Una richiesta di incontro è stata trasmessa in Cittadella dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per verificare lo stato di avanzamento delle procedure di stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale. Si tratta, in particolare, di circa 1.500 lavoratori afferenti a 251 comuni che il 31 luglio hanno deliberato di aderire al progetto di stabilizzazione promosso e finanziato dalla Regione.

A fine mese scadranno i contratti che quest’ultima ha più volte dichiarato di non voler prorogare; tuttavia, l’iter di assunzione dei lavoratori procede a rilento. Alcuni comuni hanno già bandito gli avvisi, attraverso i centri per l’impiego, a cui i tirocinanti dovranno partecipare, altri sono in ritardo e poi c’è l’incognita dell’autorizzazione Cosfel per quelli in dissesto e predissesto economico.

«Tra una settimana inizieranno a scadere i primi tirocini e i lavoratori non possono restare senza sussidio economico» ha chiarito Ivan Ferraro, segretario Nidil Cgil Calabria. «La situazione è molto eterogenea. La nostra preoccupazione è per i lavoratori che si troverebbero senza retribuzione e se le procedure continueranno di questo passo potranno sottoscrivere il contratto solo ad inizio 2026. Non ce lo possiamo permettere, anche i Comuni sono preoccupati per lo stesso motivo».

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Il rischio è di andare incontro a qualche mese di sospensione delle attività prima di concludere le procedure e firmare i contratti. A preoccupare inoltre è il parere che dovrà essere reso dalla Cosfel (commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali) per le amministrazioni in dissesto e predissesto finanziario. 

«Abbiamo avuto notizie di una riunione tenuta a metà ottobre che però non ha riguardato tutti i comuni calabresi, ci è stato riferito che si svolgerà una ulteriore riunione a fine novembre. Un parere positivo non è scontato e ci sarà solo per quei comuni che riescono a dimostrare la sostenibilità economica delle assunzioni. È quindi necessario che il governo regionale si faccia portavoce con il governo nazionale affinché vengano implementati i cinque milioni di euro, già previsti in legge di Bilancio».

«Ci sono altri lavoratori che sono in formazione e non vanno dimenticati» ha sottolineato ancora il sindacalista. Si tratta in particolare, di coloro i quali sono stati esclusi dalle procedure di stabilizzazione e presi in carico dalla Regione attraverso percorsi di formazione e riqualificazione. «Prima delle sue dimissioni il presidente ci aveva rassicurato di avere una soluzione pronta, queste persone hanno la necessità di essere salvaguardate al pari dei loro colleghi che continuano a svolgere i tirocini».

Nella lettera di richiesta di incontro i sindacati hanno quindi invocato «una misura tampone affinché i lavoratori possano continuare a svolgere i tirocini e a percepire il sussidio fin quando non firmeranno un contratto di lavoro. Non è possibile prevedere sospensioni perché si tratta di persone che non hanno altre entrate, alcuni sono monoreddito e quindi togliere anche questo sussidio di 700 euro sarebbe ingiusto».