Sezioni
Edizioni locali
12/05/2025 ore 15.54
Economia e lavoro

Tra i cubi di Arcavacata sbarca Unicart, la conferenza internazionale per il turismo e lo sviluppo dei territori

VIDEO | Oltre sessanta i relatori dell’appuntamento promosso in sinergia con i Conti Pubblici Territoriali. Consolidate le relazioni con i paesi del Mediterraneo e dell’Est europeo. Centrale l’intervento del console onorario della Moldova

di Salvatore Bruno

Turismo, trade economy e finanza i temi della tre giorni di approfondimento e dibattito promossa dall’istituto di ricerca internazionale Unicart e ospitata all’Università della Calabria. Poco più di sessanta gli elaborati scientifici selezionati dal circuito attraverso una call, illustrati durante l’appuntamento sia in presenza, sia da remoto. Un importante contributo in termini di analisi e proposte, filo conduttore di una iniziativa che guarda verso i paesi emergenti del Mediterraneo e dell’est europeo per costruire relazioni solide di reciproca collaborazione.

Partnership con l’Unical

L’iniziativa si è svolta in prevalenza nell’aula Tommaso Sorrentino del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche. «Sono una decina d'anni ormai che ci occupiamo di organizzare queste conferenze multidisciplinari internazionali proprio per cercare di aprire un po' lo sguardo sul resto del mondo – ha detto il docente Unical Pietro Iaquinta al nostro network, a margine del suo intervento – Fortunatamente devo dire che abbiamo avuto parecchi riscontri. Abbiamo mediamente 60-70 relatori in ogni convegno, i risultati sono molto soddisfacenti».

Istituto a duplice direzione

Unicart è un istituto di ricerca a doppia guida, presieduto da Francesco Favia e Iris Cekani. «Ha sviluppato un circuito di conferenze internazionali su varie tematiche, il filo conduttore di queste tematiche è il turismo, perché il turismo al suo interno annovera tantissime tipologie di argomenti, va dalla cultura all'ambiente, l'ecologia, i trasporti e quant'altro – ha affermato Favia - Però nella sua evoluzione poi Unicart, oltre agli incontri multidisciplinari che organizza due volte l'anno, promuove anche delle conferenze monotematiche». Tra gli argomenti in discussione anche il turismo delle radici «con una focus sulle relazioni esistenti tra Calabria e Albania – ha sottolineato Iris Cekani – inaugurato tre anni fa e che sta proseguendo con una serie di progetti che godono del sostegno del Ministero del Turismo albanese e che guardano agli insediamenti secolari presenti nella provincia di Cosenza». Sul rapporto con i Conti Pubblici Territoriali della Calabria, Francesco Favia ha messo in evidenza la qualità del lavoro di ricerca svolto da questo istituto «tra i più accreditati in Italia per queste tipologie di analisi».

Il ruolo centrale della Moldova 

Francesco Sassone, responsabile per la Calabria dell’ente espressione del Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud, ha ricordato come «attraverso Unicart le relazioni dei Conti Pubblici Territoriali che annualmente e puntualmente svolgiamo trovano una diffusione ad ampio spettro e a livello internazionale. Guardiamo verso nuovi orizzonti. In questo momento stiamo avviando delle interlocuzioni con l'Albania dove comunque ancora non hanno una struttura tale da poter effettuare le analisi che noi facciamo». Centrale nell’iniziativa la Repubblica della Moldova, stabilmente inserita nel circuito, con le proposte del console Roberto Galanti, convinto sostenitore di un ponte commerciale tra l’Italia ed il paese dell’est europeo: «Potremmo vivere di rendita turistica – il monito del diplomatico - Non siamo bravi a vendere il turismo ma questo penso che valga in tutta Italia, dall'estremo nord all'estremo sud. Dobbiamo essere bravi a far conoscere fuori dai nostri confini quelle che abbiamo. E di eccellenze anche in Calabria ce ne sono tantissime. Il canale con l'Est europeo può essere una chiave di svolta. La Repubblica della Moldova sta per entrare in Europa, ma ospitando questo territorio un milione di persone su due milioni e sette di abitanti con passaporto rumeno, di fatto già la Moldova è Europa. Certo, questo è un momento un po' particolare per l'Est. Ma spero che finiscano presto gli attriti e le preoccupazioni».